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Così erano passati circa due anni, e a dispetto dei trecento franchi al mese, Enrico O'Stiary era diventato uno dei giovani più brillanti di Milano. Cavalcate, scarrozzate, scherma, cene, club, ballerine, e pur troppo di nuovo, il giuoco nel quale era ricascato con vivo, quantunque inutile rammarico, con profondo, ma pur vano rimorso erano le occupazioni delle sue giornate e delle sue notti.

Poi, sopraggiunti i rovesci, quei birbanti s'eran dimenticati dei pranzi, delle cene, dei regali avuti, e non avevan voluto aiutarlo in nessuna maniera. Basta dire che il suo degnissimo signor cognato, ch'era adesso tra quelli che tenevano il mestolo, invece di procurargli un impiego onorifico, gli aveva suggerito di arruolarsi come soldato semplice! Soldato semplice, lui, un Bollati!

Ora teneva il mento piegato su le mani congiunte. Ne’ suoi capelli oscuri, scintillanti, entrava, s’impigliava, come una lieve sciarpa, il fumo. Era tardi; si udiva dalle sale contigue il rumore ubbriaco d’altre cene. Scendevano giù dallo scalone, i giocatori, con le tasche ripiene d’oro; altri, perseguitati dalla disdetta, lugubri, con facce sparute. Bevevano, arsi, avidi, senza sete. Nel vino affogava l’irritazione, la vergogna del denaro male usato. Era tardi. Le donne, le prostitute, ormai stinte, spettinate, accentuavano, vicino all’ora della coltre, la eccitata loro femminilit

Ognuno secondo le carte, io per esempio faccio la guardia al signor pievano.... «Ed io la faccio a voi; perchè i desinari, le cene, le paia di capponi, ed anco le doppie che aveste da me, stanotte ve le farò costar care, se non mi menerete a cavare il tesoro, che m'avete promesso mille volte....!

Se me ne venisse voglia, ci è il fattore, un uomo che si può far andare in estasi con una nota filata, che s'inginocchierebbe ad adorarmi se gli cantassi una romanza, e che dice le più innocenti schiocchezze che siano mai uscite da una bocca che non canta. E non ti vengono mai in mente i tuoi trionfi, le belle cene, i tuoi debutti, i sospirati quartali ed i non sospirosi amori delle quinte?

Timido per indole, timidissimo per lo stesso desiderio che lo accendeva, non osava domandare, non osava spiegarsi coi compagni. Quelli si mettevano subito a ridere, a urlare, a chiamarlo don Piero o san Luigi Gonzaga. E aveva sentito parlare di cene, di certe orgie di ricconi, di vecchi milionari.... Cos'erano?

Era nevicato durante il giorno, ma ora il cielo ripulito da un vento asciutto del nord lasciava vedere le stelle, che parevano rimpicciolite e anch'esse tremanti di freddo. Costeggiò il giardino delle ville silenziose, passò sotto i portici del paese tutto deserto, quantunque dalle finestre e dagli archi delle botteghe uscissero i bagliori o i rumori delle cene.

Intanto, di giorno in giorno, Armando continuava ad essere più in voga. Ricevette venti lettere dalla Champrosé, che non ebbe la pazienza di leggere tutte. Un'altra delle più alla moda lo mandò a invitare ad una delle sue cene intime. La contessa di Grives andava tutti i giorni, nel suo cocchio dorato, a prenderne le notizie. Perfino la marchesa fece lo stesso; anzi chiese di vederlo.

Se ci va.... vuol dire che facendo altrimenti, farebbe il danno di e degli altri. S'io vedessi il conte mio padrone a colloquio col diavolo, non mi stupirei punto; direi soltanto: questa volta è il diavolo che va di mezzo. Il conte, caro signore, è tutt'altr'uomo di quello che voi l'avete lasciato.... Alle cene del governatore, non crederei ch'egli sia l'ultimo a vuotar fiale.... ma in casa non beve quasi mai. A mezzanotte la sua mente è lucida come a mezzodì. Del resto non ho mai potuto farmi capace come sia riuscito a divezzarsi da quel costume che voi sapete.... Ma il conte è padrone di e degli altri, di tutto e di tutti, e se vuole una cosa, state pur certo ch'ei sar

Il marchese non potea oppugnar certe teorie. Eran le sue, e Marco le avea apprese da lui. Qualche volta, a tarda ora, o sul far del mattino, tornando dal Club, o da cene con donne e uomini di dubbia fama, egli, che s'era insozzato in tutte le tristi compagnie, ubriaco, mezzo fuori di , sciorinava dinanzi a Marco le sue ciniche, fetide dottrine.