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La squilla della vicina parrocchia di Fontain si modestamente sentire; i tocchi di quella campana mi scesero in cuore mesti, siccome la preghiera pei moribondi: traversò il viottolo a noi vicino una vecchia cenciosa che portava per mano un ragazzo... Nonna disse quest'ultimo cosa fa tutta quella gente sdraiata?

Il vento si era fatto più forte e più gelato, e Giacomo non poteva più andare avanti. Si calcò il cappello in testa perché non gli volasse via, e facendo una giravolta si trovò in faccia ad una donna cenciosa, che pareva una strega, con una cassetta di fiammiferi e di giornali appesa al collo. Supplemento straordinario! borbottò con voce da ubbriaca. La gran vittoria degli Italiani in Africa!

E chi lo avrebbe detto? la più tormentosa nemica della duchessa di Casalbara della sfolgorante duchessa che maravigliava perfino il mondo cosmopolita di Mentone e di Nizza colla propria avvenenza, colla propria eleganza, quella cui essa pensava con maggiore accanimento, era la piccola gobba, la misera cenciosa, era la moglie di Pietro Laner!

Una plebe poi a nessuna seconda per intelligenza e per malizia, ma che oggi ancora si affolla come molti secoli indietro, non solamente nella bottega del prete, troppo angusta per contenerla, ma nell'atrio, nel peristilio, e stendendo sovente la sua coda cenciosa e sudiciosamente cattolica, sino ben lontano nella strada o sulla piazza.

Nessuno più le dava lavoro. Per compassione le antiche clienti le mandavano qualche cosa da mangiare. A poco a poco ella si abituò a mendicare. Andava per le strade, tutta cenciosa, curva e disfatta. I monelli le gridavano dietro:

E a chi lo aveva veduto tre giorni prima nelle sale, dove a furia era entrata la più cenciosa bordaglia di Milano, accomunarsi coi più schifosi trecconi e dar parole alle più laide briffalde, assumendo, per abbassarsi al loro livello e per armonizzarsi seco loro, persino i modi e il linguaggio solito a tenersi nelle più affumicate taverne di Milano, avrebbe durato fatica a riconoscerlo.

Essa aveva trovato il suo Eden tra le macerie e sotto la toga cenciosa del nostro mendico aveva scoperto colla sua immaginazione esaltata il tipo della fiera razza degli antichi Quiriti. Nello studio di Manlio ov'ella si recava sovente, s'era incontrata con Muzio, il quale posava davanti alla creta del maestro.

La torma cenciosa si mise a seguitare la passante, chiedendo l’elemosina, tendendo le mani. Uno era storpio e camminava a piccoli salti, come una scimmia ferita. Un altro si trascinava su ’l sedere puntellandosi con ambo le braccia, come fanno con le zampe le locuste, poichè aveva tutta la parte inferiore del corpo morta.