United States or Philippines ? Vote for the TOP Country of the Week !


Fra questa e i monti di Segni si stende un'ampia e bella distesa di praterie, solcata da torrenti, detta Colle Mezzo. E' stato un vero godimento camminare, ora a cavallo, ora a piedi, per distrarci, su quel molle e verde tappeto. Tornammo poscia a salire, attraverso una bella e fitta foresta, nella quale cavalcammo per più di due ore.

L'indomani mattina (25 agosto) cavalcammo verso i forti della costa. All'affacciarsi di Garibaldi i presidî, senza intimazione, senza minaccia, senza apparato di forze nostre, ne uscivano spontanei e inermi. Così vuotaronsi successivamente Torrecavallo, Altafiumara, Scilla, quasi per incantesimo. Quei forti e le batterie del faro, formando un triangolo inespugnabile, vietavano il transito delle navi nemiche e proteggevano gli sbarchi delle nostre genti. Garibaldi, raggiante di gloria e di gioia, circondato dai suoi generali Medici, Bixio, Sirtori, Cosenz, contemplava la discesa dall'ardue rôcche dei trasognati borbonici, e, accortosi della presenza di mia moglie, dissele con benevolo motteggio: Signora, non ho bisogno della vostra ambulanza. Vedeteli l

Poi volgemmo per un sentiero che s'inoltrava nella macchia; e, come il sentiero era abbastanza largo, di nuovo cavalcammo l'uno a fianco dell'altro mentre i cavalli sbuffavano avvicinando le froge come per parlarsi in segreto e mescolavano la schiuma dei loro freni.

Subito dopo Segni principia una verde e folta foresta. Noi vi cavalcammo allegramente, perchè le foreste in Italia sono abbastanza rare: non c'è bisogno di dire quanto a me, cittadino tedesco, sia apparsa gradita, ricordandomi la patria lontana. Non ho ritrovato qui però gli abeti neri del Natale a me familiari, ma invece stupendi olmi, quercie ed alcuni pini.

Da Colle Fiorito fino all'entrata della valle di Tesino, si ascende per facile pendio tappezzato di verdi erbette, nudo di alberi e di cespugli; e quindi, dove comincia il declivio, la strada diventa più malagevole e va intricandosi in una specie di laberinto, ove di leggieri ci saremmo smarriti, se il talento dei quadrupedi in tali casi non guidasse quello dell'uomo. Cavalcammo tutta notte senza mai arrestarci, ed allo spuntare dell'alba ci trovammo aver superata la spaventosa vallea, dove, per la pioggia abbondante caduta pochi innanzi, il torrente s'era ingrossato a tal segno che il mio povero asinello più volte aveva nuotato nell'acqua fino alla pancia. Verso le dieci del mattino, entrammo in Spoleto. Quivi era giunta una colonna mobile di soldati volontari, reclutati dal generale Arcioni, parte in Toscana, parte nelle citt