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Non così gli uomini del National, diffidenti dell'elemento operajo sul quale i primi appoggiavano tutte le loro speranze in Lione. Pregai Carrel di recarsi in Marsiglia e venne. Cavaignac si recava intanto a Lione.

Bene è vero, che il governo romano e il Consiglio dei Deputati fino da quando il Cavaignac disegnava mandare gente in Italia per tutela della persona del Papa misero fuori la protesta di volere con lor forza impedire la violazione del territorio nazionale pigliando la difesa dell'onore degli universi popoli italiani, ma non le davano retta: chi avrebbe osato sostenere pure il lampo delle armi francesi, vittoriose sempre anco quando disfatte?

La decisione si avvicinava. Nel giugno la rivolta operaia esplose nella lotta sociale più formidabile, che sia avvenuta nella storia moderna dopo la guerra dei contadini in Germania. Di rado i figli di un popolo si sono battuti con pari furore; e siamo in grado di argomentare quale fosse la ferocia dell'urto, se anche oggi dalla bocca di francesi intelligenti apprendiamo spesso giudizi iniquamente duri sul carattere sincero di Cavaignac. Il borghese si batteva pei suoi averi, l'operaio intendeva di godere integralmente il prezzo della vittoria della rivolta di febbraio, stata tutta opera sua; ma il soldato bramava soprattutto da lungo tempo di vendicare l'onore mortificato della divisa. L'esercito, compiuto nei giorni di febbraio il suo obbligo, aveva abbandonata senza troppa esitazione la pacifica monarchia borghese; sperava dalla repubblica un tempo di vittorie, si aspettava, quando l'Italia si sollevò, di ricalcare un'altra volta la «via sacra» di Montenotte e di Lodi. Ma la primavera dei popoli, in luogo di allori, gli portò solo tormento ed umiliazione. Gi

Comunicato il disegno generale del moto ai nostri di Genova, di Alessandria, di Vercelli, di Torino, della Lomellina, io mi preparai a trasferirmi da Marsiglia a Ginevra, da dove io dovea preparar gli elementi per l'insurrezione nella Savoja. Ma prima, volli intendermi coi repubblicani di Francia. Cavaignac e gli uomini della Tribune non avevano bisogno d'eccitamenti; fremevano azione.

Fermammo accordo tra noi che se l'Italia avesse iniziato il moto repubblicano, ei si sarebbe unito a Cavaignac per affrettare l'insurrezione Lionese e l'avrebbe secondata in Parigi. Intanto, un incidente, irrilevante per , sperdeva tutto il disegno.

Lo scritto dell'Iniziativa rivoluzionaria in Europa , steso sul finire del 1834, fu inserito nella Revue Républicaine, del gennajo 1835. Diretta da Godefroy, Cavaignac e Dupont, quella Rivista parigina rappresentava le opinioni della parte repubblicana ordinata sul terreno dell'azione nella Societ

Finalmente sotto Cavaignac tornò al ministero degli esteri un uomo d'affari, Bastide, un repubblicano rigido, così poco addestrato ai maneggi diplomatici quanto lo stesso dittatore. La conquassata repubblica era tuttora a mala pena al caso di prendere una decisione nelle questioni europee, e, quando le venne fatto, seguì fedelmente le orme di Guizot; salvo che al frasario conservatore sostituì il radicale. Anche la filantropica seconda repubblica fu ossequente al tradizionale principio francese, secondo il quale la potenza della Francia si basa sulla rovina dei vicini. Solo un uomo ingiusto censurer

Non era vero. S'era, tra per deludere il popolo e sviarlo dall'ordinarsi a difesa, tra per contrabilanciare presso il Governo francese l'influenza dei lombardi Guerrieri, Trivulzi e Mora, accorsi in Parigi a sollecitare ajuti, spedito da Torino Alberto Ricci; ma non richiedeva, impediva; e ne abbiamo la prova in un documento indirizzato in quel torno al Cavaignac da Felice Foresti, Tommaso Gar, Aleardi, colonnello Frapolli, Giulio Carcano, segretario del Governo provvisorio, ed altri.

Scriveste come presidente in dicembre : «Il giuramento da me prestato prescrive la mia futura condotta..... Riguarderò nemici del paese tutti coloro che tentassero di mutare con mezzi illegali ciò che l'intera Francia ha decretato». Prima che queste parole fossero proferite, Cavaignac aveva divisato una spedizione a Roma, solo a tutelare la sicurezza personale del Papa.

Dopo gl'infausti moti del giugno, la Repubblica perdeva intanto, per terrore d'una anarchia che avrebbe potuto e non seppe padroneggiare, coscienza di ; si sviava affidandosi a una dittatura militare, a tendenze illiberali di resistenza. Il 24, Cavaignac, uomo d'anguste vedute, per difetto d'ingegno e per abitudini soldatesche, repubblicano solamente di nome, assumeva il potere.