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Come ’l viso mi scese in lor più basso, mirabilmente apparve esser travolto ciascun tra ’l mento e ’l principio del casso, ché da le reni era tornato ’l volto, e in dietro venir li convenia, perché ’l veder dinanzi era lor tolto. Forse per forza gi

Poi vidi gente che di fuor del rio tenean la testa e ancor tutto 'l casso; e di costoro assai riconobb'io. Cosi` a piu` a piu` si facea basso quel sangue, si` che cocea pur li piedi; e quindi fu del fosso il nostro passo. <<Si` come tu da questa parte vedi lo bulicame che sempre si scema>>, disse 'l centauro, <<voglio che tu credi

Tutte le stelle gia` de l'altro polo vedea la notte e 'l nostro tanto basso, che non surgea fuor del marin suolo. Cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto da la luna, poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo, quando n'apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto quanto veduta non avea alcuna.

Come 'l viso mi scese in lor piu` basso, mirabilmente apparve esser travolto ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso; che' da le reni era tornato 'l volto, e in dietro venir li convenia, perche' 'l veder dinanzi era lor tolto. Forse per forza gia` di parlasia si travolse cosi` alcun del tutto; ma io nol vidi, ne' credo che sia.

Se fosse stato lor volere intero, come tenne Lorenzo in su la grada, e fece Muzio a la sua man severo, così l’avria ripinte per la strada ond’ eran tratte, come fuoro sciolte; ma così salda voglia è troppo rada. E per queste parole, se ricolte l’hai come dei, è l’argomento casso che t’avria fatto noia ancor più volte.

Tutte le stelle gia` de l'altro polo vedea la notte e 'l nostro tanto basso, che non surgea fuor del marin suolo. Cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto da la luna, poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo, quando n'apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto quanto veduta non avea alcuna.

così tutta la gente che era, volgendo ’l viso, raffrettò suo passo, e per magrezza e per voler leggera. E come l’uom che di trottare è lasso, lascia andar li compagni, e passeggia fin che si sfoghi l’affollar del casso, lasciò trapassar la santa greggia Forese, e dietro meco sen veniva, dicendo: «Quando fia ch’io ti riveggia?».

Poco più oltre il centauro s’affisse sovr’ una gente che ’nfino a la gola parea che di quel bulicame uscisse. Mostrocci un’ombra da l’un canto sola, dicendo: «Colui fesse in grembo a Dio lo cor che ’n su Tamisi ancor si cola». Poi vidi gente che di fuor del rio tenean la testa e ancor tutto ’l casso; e di costoro assai riconobb’ io.

Come li augei che vernan lungo 'l Nilo, alcuna volta in aere fanno schiera, poi volan piu` a fretta e vanno in filo, cosi` tutta la gente che li` era, volgendo 'l viso, raffretto` suo passo, e per magrezza e per voler leggera. E come l'uom che di trottare e` lasso, lascia andar li compagni, e si` passeggia fin che si sfoghi l'affollar del casso,

E quando la fortuna volse in basso l’altezza de’ Troian che tutto ardiva, che ’nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latrò come cane; tanto il dolor le la mente torta.