United States or Somalia ? Vote for the TOP Country of the Week !


²⁰⁵ Villabianca, Diario ined., a. 1787, p. 239. Se per esigenze di pubblici servizî il Pretore vietava il passaggio delle carrozze nel Cassaro nei giorni delle feste di S.a Rosalia, e le guardie di Marina stavano pel buon ordine, v’era chi si permettesse di contravvenire all’ordinanza. Nella lista dei contravventori è Andrea Reggio, che avanzavasi baldanzosetto con la sua carrozza.

²⁸ Provviste del Senato, a. 1791, pp. 398 e 412. O per eccessiva sproporzione dello scafo, o pel pessimo lastricato del Cassaro, mal rispondevano i poveri animali alla solenne cerimonia. La macchina, sorpassante dalla cima le più alte terrazze della via, ora trasportava con una ringhiera, ora urtava contro il muro di un palazzo, ed ora sprofondava dall’un dei lati del mal basolato Corso.

Mentre siffatti spettacoli animavano i quartieri dell’Albergaria e della Loggia, di Siracaldi e della Kalsa, sontuosi carri salivano e scendevano pel Cassaro e per la Strada Nuova, gremiti di altre maschere raffiguranti scene mitologiche, storiche od anche fantastiche. Il Trionfo d’amore, secondo Petrarca, meritò il plauso dell’unico giornale del tempo.

Un altro, parlando del Cassaro e della Strada Nuova, nella seconda met

Al giunger di questi, si chiama il massaro dell’Ospedale dei matti, e gli si affida con le catene ai piedi il malcreato, il quale stavolta senza boia, da Ballarò, pel Cassaro, Porta Felice, la Marina, viene condotto in carcere a S. Giovanni dei Leprosi, manicomio e spedale delle malattie di pelle.

Un giorno del 1822 il viaggiatore tedesco Tommasini, montando sopra una carrozzella, ordinava al cocchiere che lo conducesse a via Toledo, ed il cocchiere, senza tanti complimenti gli rispondeva: Niente via Toledo; niente via Toledo; si chiama Cassaro.

La Calata dei Musici, rimpetto la fontana Pretoria, sul Cassaro, luogo di convegno ordinario, era tuttodì piena di siffatti virtuosi.

Senza confronti, come funzione religiosa, era la processione del Corpus Domini ai primi di giugno. Celebravasi di mattina, e si bruciava dal sole; un rescritto del Caracciolo la volle nelle ore pomeridiane , e così fu fatto. Quanti soldati erano in Palermo, tutti in ordine di parata, stavano sotto le armi lungo le vie che il Divinissimo dovea percorrere. Dalla chiesa della Magione, dell’Ordine teutonico, alla Cattedrale, la soldatesca in doppia fila teneva in riga dietro di la folla nella via Porta di Termini, alla Fieravecchia, ai Cintorinai, alla Loggia, alla Bocceria, nel Cassaro, nella Strada Nuova. La cavalleria concorreva al buon ufficio di custodia, di ordine e di omaggio: ed avea appoggio nelle compagnie dei dragoni e dei granatieri. Il Generale, splendente di galloni e di armi, comandava tutti. Ov’era un balcone od una finestra, pendeva un arazzo, un drappo, un tappeto, un ornamento qualsiasi, e dietro o sopra erano donne ed uomini, attratti al consueto, immenso spettacolo, erano devoti o curiosi inginocchiati allo appressarsi dell’Ostia santa portata dal maggior dignitario del Duomo. La grande solennit

Per ragioni di furti soggetti alla giurisdizione pretoriana alcuni giovani, d’ordine del Pretore, eran messi sopra altre bestie di vetturali e portati alla berlina pel Cassaro fino alla Vicaria. Malgrado che ai lati camminassero i soldati di Marina, il boia non mancava; e perchè non faceva sentire abbastanza il suono della sua tromba, redarguito vi metteva maggior forza.

La malattia delle fermate nel Cassaro è antica quanto la carrozza e la portantina, quanto lo spagnolesimo, quanto lo spirito aristocratico, potremmo anche dire quanto il comodo umano. Un bando del Vicerè Niccolò Pignatelli, Duca di Monteleone, ordinava nell’Agosto 1720 «che nessuna carrozza, sterzino o sedia volante possa fermarsi al Cassaro o alla Marina durante il passeggio; e chi voglia fermare qui a sentire la musica deve mettersi in una delle due file rimanendo quella di mezzo pel libero passaggio del Vicerè»⁹⁰.