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Questi sogni passavano per la mente della malata, intanto che porgeva medicamenti e latte al fantolino; e da questi ricreata, a poco andare tornava in vigore, lasciava il letto, ricompariva per la casa.

Per gratitudine verso di me vollero chiamarla Letizia, il nome della mia povera mamma; mi invitarono al battesimo, mandarono intorno i biglietti, insomma pareva la casa della felicit

Si vole che, come io sia in Banchi, tu te ne vadi fino a casa sua e che gli dichi ch'io non mancarò di andarvi per ogni modo stanotte e portarogli e' dinari. RUFINO. Cosí farò. Ah! ah! ah! CURZIO Che hai? di che te ridi? RUFINO. Rido, ché voi gli volete dare quelle cose che sète incerto di avere. CURZIO. Come ch'io ne sono incerto? Anzi, el contrario.

Mio marito si chiamava Ferdinando Alboni; era di Perugia. Comperò una casa ed un podere fra gli Apennini, in un luogo deserto, quasi nascosto; pareva volesse celarsi.... L

La signora Cheron ebbe un lungo colloquio con Valancourt, e quando rientrò in casa, il suo contegno esprimeva più cattivo umore che quell'eccessiva severit

E quanto alla vana promessa egli è tanta la voglia estrema, ch'è in loro di ritornare a casa, ch'e' credono naturalmente molte cose, che sono false, e molte ad arte ne aggiungono; talchè fra quello che credono, e quello che dicono di credere ti riempiono di speranze talmentechè fondandoti su quella, tu fai una spesa invano, o tu fai una impresa in cui tu rovini

D'altronde ho mezzi di risarcirmi nel segreto pacifico mio albergo coi più squisiti piaceri di quei pochi disturbi del mondo sociale. L'uomo regna a casa sua. Ed in così dire, guardando l'orologio, fece un moto di sorpresa; eran passati due minuti dopo l'ora del periodico ritiro. E' s'avviò a casa.

La mia prima occupazione, appena rimasto solo, fu di osservare la casa nella quale ero ospitato; e veramente la casa d'un Ministro europeo in Africa, d'un Ministro, in specie, che si prepara ad un viaggio nell'interno, è degna d'osservazione. L'edificio, per stesso, non ha nulla di straordinario: di fuori è bianco e nudo, ha un giardinetto davanti, un piccolo cortile nell'interno, e nel cortile quattro colonne sulle quali s'appoggia una galleria coperta che gira tutt'intorno all'altezza del primo piano. È una casa signorile di Cadice o di Siviglia. Ma la gente, la vita di questa casa mi riuscì affatto nuova. Governante e cuoco, piemontesi; una serva mora di Tangeri ed una negra del Sudan, coi piedi nudi; camerieri e stallieri arabi vestiti di grandi camicie bianche; guardie consolari, con fez, caffettano rosso e pugnale; tutta questa gente in moto per tutta la giornata. Poi, a certe ore, un andirivieni di operai ebrei, di facchini neri, d'interpreti, di soldati del Pasci

Anna riprese narrando come la vista di Matteo in casa lo zio avesse di botto reso più violento il suo desiderio di tornarne al villaggio, come quella le fosse parsa un manifesto eccitamento ed un aiuto al suo disegno mandatile dalla Provvidenza, e quindi ella si fosse determinata a non lasciare sfuggire l'occasione.

Stasera ho ricusato di muovermi da casa, ed ho lasciato andar solo il mio ospite. Che uomo d'acciaio, quello! Pare, a vederlo, che sia stato a veder gli altri, mentre ha lavorato anche lui come un negro.