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Su ne le piú levate cime, donde Febo riporta il mattutino giorno, un monte, c'ha l'inaccessibil sponde e cento millia passi volge intorno, vidi che al ciel lunar il capo asconde e par che tocchi i piedi a Capricorno. fui chiamato d'una nebbia scura: Vieni oggimai, o santa creatura!

La turba che rimase li`, selvaggia parea del loco, rimirando intorno come colui che nove cose assaggia. Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch'avea con le saette conte di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzo` la fronte ver' noi, dicendo a noi: <<Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte>>.

21 Ma volgendosi gli anni, io veggio uscire da l'estreme contrade di ponente nuovi Argonauti e nuovi Tifi, e aprire la strada ignota infin al presente: altri volteggiar l'Africa, e seguire tanto la costa de la negra gente, che passino quel segno onde ritorno fa il sole a noi, lasciando il Capricorno;

Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch’avea con le saette conte di mezzo ’l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzò la fronte ver’ noi, dicendo a noi: «Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte». E Virgilio rispuose: «Voi credete forse che siamo esperti d’esto loco; ma noi siam peregrin come voi siete.

Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch'avea con le saette conte di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzo` la fronte ver' noi, dicendo a noi: <<Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte>>. E Virgilio rispuose: <<Voi credete forse che siamo esperti d'esto loco; ma noi siam peregrin come voi siete.

La turba che rimase , selvaggia parea del loco, rimirando intorno come colui che nove cose assaggia. Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch’avea con le saette conte di mezzo ’l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzò la fronte ver’ noi, dicendo a noi: «Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte».

Dive che dal bel monte d'Elicona discendete sovente a far soggiorno fra queste rive, ond'è che d'ogn'intorno il gran nome Toscan più altero sona: d'eterni fior tessete una corona a lui, che di virtù fa 'l mondo adorno, sceso col fortunato Capricorno, per cui l'antico vizio n'abbandona.

ALBUMAZAR. ... e passa dal tropico estivale all'iemale.... CRICCA. È stropicciato e lo stivale li fa male! ALBUMAZAR. ... E giá la luna scema se ne va alla volta di Capricorno. CRICCA. Guardatevi, padrone, tôr cotal moglie! quando la luna scema è cornuta e va al capricorno, vi minacciano corna: sarete un cornucopia.

PANDOLFO. Cricca, tu non hai male alcuno. CRICCA. Ancorché parli e mi muova, pur non posso credere che sia vivo. Signor astrologo mio, ti chiedo perdono. ALBUMAZAR. Impara a schernir gli astrologhi! PANDOLFO. Seguiamo, signor Albumazzaro. ALBUMAZAR. E perché la luna, come dicemmo, da Capricorno passa in Acquario e in Pesce, il vostro Guglielmo è morto nell'acque e se l'hanno mangiato i pesci.