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Fece i suoi conti con molta diligenza, tirò la somma, e mise il foglio sotto gli occhi dell'avventore. Ma anche il frate scudiero ci volle dare la sua sbirciatina. Cinquanta castigliani! gridò. Ah furfante! Meriteresti d'esser trattato come quei due tuoi antecessori in Israele furono trattati dal Cid Campeador, che Dio l'abbia in gloria. Vuoi che te la canti io, la romanza?

Ma per comprender bene la natura di codesto spettacolo, bisogna conoscerne la storia. Quando si sia fatto per la prima volta un combattimento coi tori, non si sa in modo sicuro; la tradizione narra che fu il Cid Campeador il primo cavaliere che scese colla lancia nell'arena, e uccise da cavallo il formidabile animale. D'allora in poi i giovani nobili si dedicarono con grande ardore a questo esercizio; in tutte le feste solenni vi furon corse di tori; e solamente alla nobilt

Vergognatevi! La Spagna fu mai sempre nazione di cavalieri, i quali non usarono inferocire se non contro gli uomini, e alle donne consacrarono rispetto, venerazione, come cosa divina. Per esse il Cid Campeador non faceva vituperii, ma prodigi d'alto valore. Onta su voi, tralignato!

Ritornati a Segovia, Bartolomeo Fiesco e il mozzo Bonito seppero avvenuto ciò che a Siviglia avevano udito imminente. Da cinque giorni la Corte si era trasferita a Valladolid, nell'antico reame di Leon, lasciando nel mezzo Medina del Campo, dov'era morta Isabella, e avvicinandosi a Burgos, la capitale antica dei conti di Castiglia, e la patria del Cid Campeador. Burgos, a cui si avvicinava Ferdinando, era anche la citt

E scrisse Pasqual Lopez, autobiografia d'uno studente di medicina, con lo stile un po' arcaico e ricercato messo allora in voga dal Valera come reazione contro la sciattezza di lingua e di stile che deturpava la letteratura castigliana. La scrittrice però si ricordò in tempo del precetto del favolista spagnuolo di non parlare oggi come al tempo del Cid Campeador.

Chi ponesse mente alla natura dell'argomento e non ad altro, troverebbe pochi poemi superiori a quello di cui parliamo; nella stessa maniera che pochi guerrieri troverebbe nella storia da poter contrapporre, come rivali in valore e in leggiadria di virtú, a Rodrigo di Bivar, soprannominato il «Cid Campeador». La gloria di Rodrigo oscurò quella di tutti i re de' suoi tempi, e da secolo in secolo discese infino a noi, ad onta di un'infinitá di favole onde anticamente la zotica ammirazione circondò la veritá dei fatti.