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Di quali armi favellate voi uomini piemontesi? Quando tra noi fioriva la onorata milizia, di voi non ci giunse novella; nella scuola dei Bracci, e dei Piccinini, tra gli Sforza da Cutignola, gli Alviano, i Colleoni, e tanti altri famosi si ricorda unico il Carmagnola; più tardi tra i Colonna, i Pescara, Giovannino dei Medici, gli Strozzi, il Ferruccio, i Doria, i Sanseverino, gli Orsini, i Farnese, gli Spinola unico Emanuele Filiberto; di cui gloria immortale la battaglia di San Quintino, la quale non egli vinse, bensì il conte di Aiamonte, il principe di Brunswick, e i conti di Hornes, e di Mansfeldt; Emanuele Filiberto arriva tardo sul campo di battaglia, e quando i francesi rotti fuggivano inseguiti dai raitri; solo con le artiglierie egli disperse l'ultimo corpo di fanti guasconi, che combattevano, disperati della vittoria, per proteggere la ritirata; seppe usare poi della vittoria, chè proseguendo il corso prospero avrebbe preso a mano salva tutti i francesi senza eccettuarne pure uno; e questo chiariremo con prove espresse se a Dio piacendo mi condurrò a dettare la vita di cotesto duca di Savoia. Certo con gloria maggiore o minore trattarono le armi i principi di Savoia; con grande Tommaso, con massima Eugenio; ma se togli l'ultimo gli altri ebbero emuli pari se non superiori a loro; questi poi veruno. Nel periodo lungo delle guerre napoleoniche i più famosi capitani come Bertoletti, Pino, Teuliè, e Vacani uscirono di Milano, i tre Lechi o Mazzucchelli da Brescia, Lahoz e Peyri furono mantovani, Bianchini, l'eroe di Tarragona, bolognese, il maresciallo Bianchi da Corno, Viani veronese, Zucchi reggiano, Severoli faentino, Palombini di Roma, Fontanelli da Modena, Colletta di Napoli; solo due noti nelle storie dava tutto il Piemonte, più illustre il primo, che fu Rusca, meno il secondo nominato Serras; nella guerra del 1848 venne fuori il Bava capitano di abilit

"Tutto il contrario," mi rispose con mio rammarico; "può venire il giorno in cui la Zelanda non sia più arcipelago ma terraferma. La Schelda e la Mosa portano continuamente limo che rimane in fondo ai bracci del mare e che alzandosi a poco a poco ingrandisce le isole e chiude nella terra citt

Il bastimento, con mia grande meraviglia, invece di continuare a discendere la Schelda per girare intorno all'isola di Zuid-Beveland, arrivato a un certo punto, entrò nell'isola infilando uno stretto canale, che l'attraversa da un capo all'altro, o meglio la spacca in due, e congiunge così i due bracci del fiume, che formano l'isola stessa.

20 Quindici o venti ne tagliò a traverso, altritanti lasciò del capo tronchi, ciascun d'un colpo sol dritto o riverso; che viti o salci par che poti e tronchi. Tutto di sangue il fier pagano asperso, lasciando capi fessi e bracci monchi, e spalle e gambe ed altre membra sparte, ovunque il passo volga, al fin si parte.

Non resisto più a una simile tortura; dovessi perderti per sempre, voglio vederti così, come ti ho sognata e non ti ho vista mai.... Questa notte, non ha paura, è tranquilla, continuò, mentre s'avvicinava al tavolino, sul quale aveva prima tastato un lungo candelabro. Tu l'hai rassicurata, soggiunse. Una forza divina ci protegge.... E accese i cinque bracci del candelabro, e si rivolse.

Per tutto il la darnas continuò a navigare costeggiando ora le due grandi isole che dividono il fiume in due bracci distinti, il vero Bahr-el-Abiad e il Ch-el-Ale, sperando sempre di scorgere qualche posto di egiziani dell'esercito di Dhafar pasci

Così proseguivasi sino alla fine con l’Astuto in amore, che dopo due esecuzioni doveva mettersi da parte; con la Donna sensibile di Giacomo Tritto e con altre opere, tutte a lode anche del maestro di cappella D. Giuseppe Bracci, stato abilmente al cembalo, dei pittori delle scene D. Filippo Ferreri, D. Vincenzo Vulturi e D. Baldassare Pace, ed anche un po’ del vestiarista D. Gaspare Siragusa, che fu il Settimo Cane del secolo XVIII.

Di lassù si vedevano i tre bracci del lago, ma più direttamente quello che si allunga verso Lecco. L'idea di nido nasceva spontanea vedendo biancheggiare la casa attraverso il boschetto che da quella parte copre la ripida balza del monticello.

Una vergine malata e che poi muore «sul nudo suolo»; un giovane amante della fanciulla, che recide le chiome al cadavere e nel buio della notte tenta con esse di farsi un capestro al collo e strozzarsi; un padre, che per la morte della figliuola nelle bestemmie e si morde l'«un de' bracci»; un demonio, che ulula intorno a quel padre e lo lorda di «fuliggine e di sanguigna bava»; un cimiterio, sparso di «insepolto ossame bianco»; un Andrea

Io, in abito nero, sembravo una decorazione della mia stanza da letto, nervosamente allegra, perchè al giuoco della notte indecisa vi faceva robusto divario la luce artificiale; erano accesi i due bracci a candela dell'armadio, le due lampade sul caminetto e la lampada pensile nel mezzo. Poi, aleggiava un profumo acuto di fiori, raccolti in coppe, morenti con furiose dispersioni d'ebriet