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La prima cosa non si può fare, signora marchesa; rispose il finto Bonito; e mio marito ve ne direbbe le ragioni, se fosse d'alcun pregio il conoscerle. La seconda l'avrei fatta ben io, ma col dispiacere di restare alla porta del convento. Venire a Voi col viso tinto di carbone o di pece!... che cosa avreste detto di me?

Mozzo Bonito! mozzo Bonito! esclamò la regina, commuovendosi. O piuttosto, contessa del Fiesco.... Sappiamo tutto: non piangete; siamo qua noi. Dio! soggiunse, volgendosi alla marchesa. Come è bella! Se avesse i capelli biondi, non si direbbe?... La regina vi fa giustizia; prese a dire la marchesa, cercando di rompere il corso dei pensieri regali.

Ecco la regina, mozzo Bonito; fu pronta a dire la marchesa di Moya; la regina Giovanna, che vi fa la grazia di venirvi a vedere. Il mozzo Bonito guardò quella dama dal malinconico aspetto e dai grandi occhi buoni; si chinò, le prese la mano, baciandola divotamente, e ruppe in uno scoppio di pianto. Erano le prime lagrime che Fior d'oro avesse versate l

Ma Filippo s'era messo e dire troppe garbatezze al mozzo Bonito, e gi

Signor conte di Lavagna, diss'ella amabilmente, noi vi rendiamo un tesoro. Andate, e custoditelo, per vostra fortuna e sua. Se mai vi accada di abbisognare del nostro appoggio, contate su noi, che saremo sempre felici di rivedervi. Ciò detto, e baciato sulle guance il bel mozzo Bonito, congedò graziosamente gli sposi, che rimasero , contro il muro, per lasciarla passare.

Che cosa gli dici? domandò la regina, avvicinandosi. Che si disponga a liberare il mozzo Bonito, secondo gli ordini di Vostra Altezza; rispose la marchesa di Moya. Tale è infatti il nostro piacere; disse la regina. Dov'è egli?

Del resto, il segreto mio non era tale per nessuno, alla Corte, quando il nostro amico partiva, quando fu ritornato dal suo portentoso viaggio nell'ignoto. Ho amato don Cristoval; lo amo ancora, come il mozzo Bonito deve amar Voi. Oh, bella sincerit

Volevo ben dire! esclamò la marchesa, avvicinandosi con molta ed affettuosa premura. Mozzo Bonito, voi siete tanto bello, da non poter ingannare del vostro sesso la gente. Bisognerebbe esser ciechi! Ed io vi consiglio, signora contessa, di ripigliare la vostra veste di donna, od altrimenti di tingervi il viso e le mani.

Così parlava, non senza sospiri, lo scopritore di Haiti, mentre l'immagine di un popolo distrutto si affacciava agli occhi della sua mente turbata. Non dite, Giocomina, non dite! ripigliò il mozzo Bonito, inginocchiandosi alla sponda del letto e prendendo amorosamente tra le sue morbide mani il pugno rattrappito del vecchio glorioso.

E uscendo dalla stanza col capitano Fiesco, che la seguiva tutto trepidante, gli disse colla sua bella voce che incantava la gente, e col suo bell'accento sicuro che ridava la vita: Pensiamo ora al mozzo Bonito. Sapete che lo amo, e che abbiamo fatto una sacra alleanza tra noi. Come sono contenta di esser venuta incontro ad una regina, per mettermi ai servigi di un'altra!