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Messer Pietro mi ha posto un bel carico sulle braccia! borbottò il Campora, vedendo giungere quel disgraziato. Che vi pare, amico Giovanni? S'ha proprio a caricarne la bombarda, di quel batuffolo di stracci? Perdio! rispose Giovanni di Trezzo. Fate come v'aggrada, Anselmo, poichè il capitano generale v'ha lasciato in governo il panno e le forbici.

Colla bombarda si apriva la breccia nelle muraglie e nei ripari nemici; ma, essendone i tiri troppo rari, usavasi tener lontani dalla breccia i difensori, facendo spesseggiare col

Erano queste artiglierie, con nome vecchio, una cosa nuova, cioè vere armi da fuoco, non più macchine da trarre per forza di contrappeso, o di tensione, come usavasi dapprima. Una polvere infiammabile, che alzava per la propria virtù esplosiva corpi leggieri in cui fosse rinchiusa, era conosciuta dugento e più anni addietro; ma per assai tempo si restrinse a far volare certi razzi, fu usata ad avventar palle e saette, se non intorno al 1300. I cannoni, le spingarde, gli schioppi, che furono le prime armi da fuoco, erano canne di bronzo, e di non grave dimensione, adattate ad un fusto di legno. Semplici in principio e quasi manesche, le nuove artiglierie s'ingrandirono man mano e si fecero più complicate. La bombarda, ad esempio, che fu la più grossa e che apparve dopo la prima met

Il Cattabriga, bombardiere a cui Anselmo Campora avea dato cagione di quella disgrazia, era per rispondere, chiedendo scusa al suo comandante, allorquando il Maso uscì fuori con una delle sue solite arguzie. Messer Anselmo diss'egli credete a me, non è l'aceto. La signora Ninetta è una bombarda per bene. Ha veduto il brutto coso con cui volevate appaiarla, e al disonore ha preferito la morte.

Fittissime regnavano le tenebre, chè prossima non era ancora la luce mattinale di quel ventun agosto 1531, allorchè una fiaccola brillò all'improvviso sull'alto della torre del Forte; subito dopo l'apparizione di tal lume partì un colpo di bombarda dalle batterie delle Case del Marasciallo poste a piè del Castello.

E sotto il comando di messer Pietro Fregoso erano venuti in condotta per tutto il tempo che avesse a durare la guerra, Firmiano Migliorati con dugento fanti, Francesco Bolognese con quattrocento, Vecchia da Lodi con cinquecento, Santino da Riva, lombardo egli pure, con altri cinquecento, Bombarda di con trecento, Giovanni di Trezzo con trecento del pari e Pietro Visconte con dugento cinquanta.

Quando dalle torri del Castello fu scorta la flotta vittoriosa ritornare a' suoi porti, replicati colpi di bombarda la salutarono, ed al rumore di quelle salve tutte le vicine popolazioni accorsero alla spiaggia per ammirare ed accogliere i vincitori.

Il dialogo, per altro era sulle ventitrè ore, e di certo moriva, se non giungeva un terzo interlocutore in aiuto. Era questi il Picchiasodo, ma da lontano, con un colpo di bombarda, che fece tremare, nella loro intelaiatura di piombo, i vetri onde pigliava luce la scala. Traeva egli dal poggio di Maria contro le mura e le torri del borgo sottostante.

Ed è questo il motivo per cui mi siete piovuto in camera fragoroso e improvviso, come palla di bombarda briccolata in cittadella nemica? Serenissimo! si degni rammentare che la colpa non viene dalla palla, bensì da cui la manda.

Basti il dire che, in quello spazio di tempo, trecento novanta palle di bombarda furono gittate nella terra assediata, il che torna a una razione di forse ventidue sassi da cinquecento libbre ogni , senza mettere in conto le palle minori, cioè a dire quelle dei falconi, delle colubrine, cerbottane, ribadocchini, e via discorrendo.