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La fanciulla non capiva che cosa significasse quell’atto, per cui l’uomo si accosta così gentilmente alla forma di un’anfora col manico. Ma ella vide che Rodrigo di Xeres e Luigi di Torres facevano lo stesso, pigliando a braccetto due altre donne di Bohio, e si adattò subito ad imitar le compagne.

Prima ch’egli giungesse al bohio di Guacanagari, Damiano aveva stabilito il suo disegno di battaglia. Per verit

Come furono vicini agli stranieri, i naturali di Bohio, si fermarono; ed uno di loro, che doveva essere un pezzo grosso nella tribù, forse il re in persona, accompagnato da due giovani selvaggi, che in segno di grande rispetto mostravano di sostenerlo sotto le ascelle, rivolse il discorso ai nuovi venuti.

E parlò lungamente, con grande scioltezza di scilinguagnolo, in quel suo strano idioma, così ricco di dittonghi e di suoni gutturali; parlò lungamente, facendo inarcare le ciglia del re di Bohio, che di tanto in tanto si volgeva a guardare gli stranieri, chinando la fronte e levando le palme, in atto di adorazione.

Come l’interpetre ebbe finito il suo discorso, il re di Bohio rispose brevemente, s’inchinò da capo, poi disse qualche parola ai suoi sudditi; otto dei quali si avanzarono tosto, s’inginocchiarono a coppie, ogni coppia davanti ad uno degli stranieri, offrendogli per sedile un intreccio di mani e di braccia.

I naturali di Guanahani e di Cuba, che erano a bordo della Santa Maria, vedendo quell’isola in lontananza gridarono: Bohio! Quando videro che l’almirante faceva drizzar la prora a quella volta, diedero segni di gran terrore, e lo supplicarono di mutar cammino, assicurandolo che gli abitanti erano feroci e crudeli.

Certo è che l’interpetre parlò lungamente alle Veneri di Bohio; dopo di che esse si contentarono di baciare le mani ai figli del Cielo. E dopo averle baciate, vollero anche lavarle. Andarono infatti a prendere gli orciuoli dell’acqua, e ne versarono sulle mani degli ospiti. Dopo averle bagnate, era mestieri asciugarle, e le strofinarono diligentemente con batuffoli d’erbe aromatiche.

Damiano, nella sua impazienza, era sempre ingiusto. A buon conto, i naturali di Bohio non li contemplavano soltanto come rarit

Le donne di Bohio si erano sedute accanto ai figli del cielo. I colibri svolazzavano di fiore in fiore: i pappagalli facevano un casaldiavolo sui rami degli alberi giganteschi; l’idillio e l’egloga intenerivano i cuori della comitiva satolla. Poco stante, capitarono anche gli uomini della tribù.

Cosma, che aveva un occhio di lince e l’altro di falco, avrebbe potuto riconoscere a quella distanza che i cittadini di Bohio non erano niente più vestiti dei pescatori di Guanahani. E tutta quella gente muoveva incontro agli ambasciatori.