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Il robusto Cavaliere lo sollevò con la destra, e siccome il fanciullo nel distaccarsi dal padre menava un lamento, lo rampognò così: «Non piangono i figli dei ReAllora Manfredino si tacque, e il Cavaliere se lo adattò sul braccio sinistro dicendogli: «Tenetevi stretto al mio collola qual cosa avendo egli fatta, lo ricoperse con lo scudo per modo, che da nessuna parte poteva essere offeso. «Ora potete dormire perchè siete sicurosoggiunse, e si precipitò giù per le scale, che, per non funestare gli sguardi dei Reali di Napoli, aveano sgombrato del cadavere del povero Benincasa.

Corrado di Pierlione Benincasa preposto alla custodia del palazzo reale di San Germano, conosciuta disperata la difesa della terra, maravigliando di non vedere comparire Manfredi allo scampo dei suoi, e però timoroso che fosse rimasto ucciso, ragunati in fretta quanti cavalieri stavano in palazzo, favellava: «Signori Cavalieri, chiunque tra voi desidera comperare la vita con la vergogna, esca immediatamente, e vada a ricovrarsi ove la coscienza gli detta; chi poi ama restare fedele al suo Re, sappia che non gli rimane altro che una morte onorata

«E dovete saperesoggiunse spedita spedita una magra, lunga, di brutte sembianze, chiamata Andolina Benincasa, «e dovete sapere, che in que' tempi Isolda piangeva, quando anche la prendeva vaghezza di ridere, e la cagione la sa il medico saracino Sidi Abdallah che la guarì dalla fistola.» «Andolina, paionvi cose queste da tenersi lungamente celate ad amiche quali noi siamo?

«Noi dunque non abbiamo perduto nullafavellò Manfredi poichè di nuovo ebbe guardato i suoi. «Abbiamo perduto Benincasarispose Yole con voce soave. «In verit

«No, tu vivrai, Corrado! » proruppe Manfredi, e si curvò sul giacente... aveva esalato l'ultimo fiato: una lacrima scese sul volto del morto dal ciglio del Re, che si allontana, prorompendo in singhiozzi convulsi. Allorquando il Provenzale si fu impadronito di San Germano, la plebe stolta, per piacere al nuovo signore, cinse di un capestro il collo del fedele Benincasa, e lo strascinò a vituperio per le strade della citt

Entrava Manfredi accompagnato da pochi cavalieri; i rimanenti si fermavano avanti la porta; si inoltrava palpitante, trascorse la corte, giunse alla scala; era buio, nel porre il piede sopra il primo gradino inciampa in un corpo, sorge un gemito profondo, e un lamentare sommesso, che diceva: «Chi mi calpestaVengono le torce; Manfredi riconosce nel moribondo il fedele Benincasa: ferito mortalmente di una freccia nel petto, erasi il leale Barone quivi condotto per morire tranquillo.

Ho voluto che possano raccomandarsi a' santi e nominare de' santi che dovevano ancora nascere, che possano spendere delle monete di conio posteriore all'etá loro, che possano leggere Rutilio Benincasa, l'Ottimismo, il Lunario da Bassano, eccetera eccetera.

«Messer lo Rerispose il Benincasa portando la mano destra sul cuore, «io ne avrò cura più che se fossero miei figli....» «Non più: guardali come guarderesti i tuoi, tanto mi basta

«Figlio generoso di generoso padre, noi non dubitiamo della tua prodezza; se tu avrai il senno del Benincasa, oltre il nome, e il sembiante, non sapremmo qual differenza sarebbe tra voi; pure tanto mi giunge gradita la tua offerta, che noi vogliamo, sebbene giovane, affidarci a te solo: se il fine del nostro regno è fisso lassù, se la stirpe di Federigo non deve più reggere le terre di Sicilia, tu condurrai in salvo la moglie, e i figli nostri, a Lucera, o meglio a Manfredonia.... Mia diletta, tu riparerai, come o piace, in Epiro presso tuo padre, o in Aragona alla Corte di Piero: certo tu avrai perduto la corona, perduto me tuo consorte, che avresti amato anche senza corona; ti rimarranno i figli. i figli, Regina, sostegno ai tuoi anni cadenti, consolazione delle passate sciagure; il sapervi salvi anche dopo la mia morte, m'invigorisce lo spirito.

Così parlava Manfredi come disperato del perdono del cielo, ed altamente commosso aggiungeva: «Benincasa! Benincasa! prendete quattrocento lance spezzate, e fate scorta alla mia reale famiglia: bada, Benincasa, questo è sangue mio, tu pure sei padre, e conosci a prova che voglia dire sangue mio: a te dunque lo raccomando