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E Sanzio, e Michelangelo Non eran polve ancora Quand'ella in Francia e in Anglia Vide la prima aurora; E, mentre di Giansenio La pura man guidava, Fremeva e palpitava D'Amleto col cantor. Poscia amò i nèi, la cipria, Le satire mordenti; Chiamò gli Enciclopedici In sale aurate e olenti; E, per fuggir degli Arcadi L'inesorabil belo, Della Germania al Cielo Cercò sorti miglior.

Subito! belò la padrona dal banco; e uno sciancato mariuolo, uscendo da un camerotto interno, mise innanzi ai due galantuomini una boccia impagliata e due nani bicchieri arrovesciati sur un vassojo di peltro; stappò la boccia, volse i bicchieri, e li colmò del liquore. Alla salute di quell'amico! Come volete; e alla nostra!

Ah !... pregavo questi giovani, e cosí vi priego voi che desiderio avete de odire e intendere le cose del nostro Belo, che state cheti e che allargate e aprite bene el buco degli orecchi acciò che vi entri el senso de questa nostra comedia: ché, come voi sète capaci e buoni retentori delle altre materie, che non vi si abbi ad imputare a pecoragine el non aver tenuto bene a mente questa e massime non vi si facendo, per ora, altro argumento; ben che mi rendo certo che voi non farete vergogna a voi al vostro precettore, avendovi egli, come è il dover, fatt'una buona memoria locale.

E, fra gli altri, el Belo, a cui la mercé del signore Francesco Orsino de Aragona abate de Farfa gli ha donato possessione e campi: di sorte ch'egli, per quello ch'io ne intendo, l'ha fatto ritornare ai studi da' quali, per essere poco pregiati appresso dei piú, allontanato se n'era. RUFINO. Ed io l'ho inteso molto da molti lodare; ma un fiore non fa primavera.

Infatti Sampieri alzò la fronte; vi si scorgeva impresse le traccie d'una lotta crudele combattuta internamente. Che fai Marco, gridò dispettoso, ritirati e non mi seccare più oltre. Signor conte, belò umile il servo... Vattene in tua malora, urlò Sampieri. Gli è... E che, non obbedisci? bada Marco... I suoi occhi scintillavano di rabbia.

Due edizioni ne registra il Mazzuchelli, entrambe fatte in Roma dai fratelli Dorico nel 1529 e nel 1538 ; e la diligenza del Mazzuchelli era, di solito, cosí grande che difficilmente si può negar fede alla sua testimonianza . Ma quella del 1529 trovò il Salza, che alla commedia del Belo dedicò uno studio speciale , sono riuscito a trovare io medesimo.

Ad un occaso quasi e ad un orto Buggea siede e la terra ond'io fui, che fe' del sangue suo gia` caldo il porto. Folco mi disse quella gente a cui fu noto il nome mio; e questo cielo di me s'imprenta, com'io fe' di lui; che' piu` non arse la figlia di Belo, noiando e a Sicheo e a Creusa, di me, infin che si convenne al pelo;

Ad un occaso quasi e ad un orto Buggea siede e la terra ond'io fui, che fe' del sangue suo gia` caldo il porto. Folco mi disse quella gente a cui fu noto il nome mio; e questo cielo di me s'imprenta, com'io fe' di lui; che' piu` non arse la figlia di Belo, noiando e a Sicheo e a Creusa, di me, infin che si convenne al pelo;