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Questo è quello ultimo stato dove l'anima sta beata e dolorosa: beata sta per l'unione che ha facta meco per sentimento, gustando l'amore divino; dolorosa sta per l'offesa che vede fare a me, bontá e grandezza mia, la quale ha veduta e gustata nel cognoscimento di e di me, per lo quale cognoscimento di e di me gionse a l'ultimo stato.

Beata allorquando gli era data trascorrere la sera in dolce ozio col miccio in grembo, seduta ai piedi del padre suo, non era perciò dolente allorchè i bisogni della maestra e più ancora i suoi propri l'obbligavano a spendere parte della notte al tavolino da lavoro.

È ben perfecto a grazia; ma none a questa perfeczione de' sancti miei, che sonno gionti a me, vita durabile, come decto è; ché i desidèri loro sonno senza pena, e i vostri sonno con pena. Però che la carne sua era dolorosa e tormentata, e l'anima era beata per l'unione della natura divina.

Lola lo cercò con una singolare insistenza; fece un mondo di domande al cugino.... avrebbe fatto supporre essersi accorta ch'era stato lui a prenderglielo. Quel guanto ebbe la virtù di guarire in certo modo il giovine dalle sregolatezze passate. Ora era agitato d'altri pensieri. Aveva ventitre anni e si sentiva stanco di quella vita da scapestrato.... Oh, la vita beata coniugale, nella pace, tra una nidiata di figlioletti rosei e ricciuti, senza cure e senz'impicci! E provava una dolcezza infinita. Gran destino era il suo che quella benedetta nonna avesse disposto ch'egli doveva prendere la laurea prima d'ammogliarsi!... Basta, era il penultim'anno quello, e per di più n'era passata la met

E la notte cadeva su noi, ci avvolgeva nel suo musicale silenzio, ci faceva godere la gioia d’esser tranquilli, d’essere vicini, d’essere veramente giunti su l’orlo dell’amore, nella poesia di questa bella favola eterna e lieve che si chiama l’amore, nella infinita, beata ilarit

Dunque, giustamente, questi parvoli umili, che per amore si sonno umiliati e facti subditi con vera e sancta obbedienzia, non ricalcitrando a l'ordine e al loro prelato, sonno exaltati da me, sommo ed etterno Padre, co' veri cittadini della vita beata, dove sonno remunerati d'ogni loro fadiga, e in questa vita gustano vita etterna. Come li veri obedienti ricevono per uno cento e vita eterna.

Sento squillare il campanello. Oh Dio! sono le sorelle Marri che vengono a prendermi!.. Mi tocca andare allo stabilimento, in mezzo a la gente chiassosa e lieta!.. Come rifiutarmi se non c'è mezzo di resistere alle insistenze di queste ragazzone?.. Coraggio, e via. E si scherzi e si rida e si ricevano gli omaggi degli oziosi e si accarezzi la speranza d'un avvenire brillante con l'accettare lo sfacciato omaggio del fatuo e ardito Svarzi. Ciao, cara; e te beata che vivi tranquilla in codesto collegio, via della societ

Don Paolo Vannucciseduto presso la scrivania, curvo sopra un registro aperto, e scrive. Un lungo silenzio. A un tratto, si lascia scivolare con mal garbo la penna dalle dita) Ih, che inchiostro! Che inchiostro! (Prende l’orciuolo e versa inchiostro nel calamaio. Quindi, stringendo fra le labbra i peli più lunghi dei baffi, borbotta:) Si va male. Male assai! (Guardando il registro) Punti scadenti in grammatica, punti scadenti in geografia, punti scadenti in condotta...: punti scadenti sempre! Fatiche buttate via con queste fanciulle benedette! L’istruzione obbligatoria?... A che pro? A che pro?... Fisime, caro don Paolo, utopie, sogni! La scuola nel villaggio! Uhm! Che sbaglio! Ignoranti vogliono restare, ignoranti! Ed è meglio!... Oh, la santa, beata e comoda ignoranza! Altro che progresso! Diceva bene il celebre Giuseppe Verdi: «Torniamo all’anticoGi

De' dannati non si può dir cosí, percioché di questa vita vanno in morte perpetua: e perciò pare che il tempo abbia a determinare con certo numero d'anni o di lo spazio della presente vita, la quale per rispetto della morte perpetua fu a' dannati morte, in quanto finirono questa vita, la quale, quantunque piena d'afflizioni e di fatiche sia, è nondimeno beata stata a' dannati, per rispetto di quella alla quale in morte perpetua son trapassati.

ma riconoscerai ch’i’ son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la spera più tarda. Li nostri affetti, che solo infiammati son nel piacer de lo Spirito Santo, letizian del suo ordine formati. E questa sorte che par giù cotanto, però n’è data, perché fuor negletti li nostri voti, e vòti in alcun canto».