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Si fa, si fa, che se non mi liberate le falde di questi cenci, cui mi avete cuciti addosso, io ve lo lascio cader qui nel fango il vostro Gesù bambino, e ve lo prenderete inzaccherato come un monello. Gi

Solito sempre a mutare i passi fragorosamente, fischiando e cantando canzonacce con voce assordante, senza verun riguardo ai prigionieri, a cui il gridare spezzava i sonni e conturbava la fantasia, ora ciampeggiava con tutte le gelose e timide premure d'una madre, la quale gira attorno alla cuna dell'ammalato suo bambino.

Poi, gli occhiali verdi, e sotto il braccio, altro oggetto da cui non si separava mai quasi neppur in casa, un ombrellone verde, che teneva sulle ginocchia, come un bambino a cui facesse la nanna, anche quando scriveva i suoi articoli. Come va, figliuola? domandò all'artista famosa, cui tutti parlavano con ossequio e trepidando, in un tuono che sembrava parlasse alla più umile delle mortali.

«Bambino, la mia felicit

Perchè mai? mi domandò gentilmente. Vittor Hugo è così dolce, così affabile con tutti! Egli ha il cuore d'una fanciulla e i modi d'un bambino. Tutto quello che v'è di aspro e di terribile nei suoi libri è uscito dalla sua grande immaginazione, non dal suo cuore. Non vedete che gli trapela la dolcezza dal viso? Guardatelo. Lo guardai.

Ma voi, Maria, foste anche voi madre, anche voi portaste un bambino, e fu cercato a morte, e vi toccò di camparlo fuggendo. Deh! traetevi a compassione di me; guardatemi dal cielo, datemi forza di passare questa notte, quest'angosciosa notte, questa notte d'inferno».

Ed uomo e capitano, messer Giacomo Pico era più bambino che mai. Del suo futuro non aveva un concetto, un proponimento formato; viveva alla giornata; lieto quando gli fosse dato vedere il suo conforto, triste ed uggioso quando ne fosse lontano.

I ragazzi, all'intemerata materna, si guardavano per di sotto tra di loro, timorosi, e quietavano un poco; il bambino cullato, sentendo ripresa la cantilena, cessava dal piangere; succedeva un istante di tranquillit

Mario Riassumi le tue idee, e dimmi con calma: da me tu che pretendi? Clelia Nulla pretendo. Io desidero, innanzi tutto, di convincerti che il mio bambino è tuo. Mario Non puoi convincermene. Clelia

Le damine gli si affollavano intorno ad accarezzarlo; ma di molte parole che gli si rivolgevano egli non capiva che il suo nome un po' stroppiato nelle vocali; e seguivano espressioni che dovevano essere graziosissime, perchè tutti sorridevano approvando. Solo il bambino sbuffava impaziente.