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Principe, io non comprendo nulla a codesto, tranne che un re muore oggi o domani, e che il duca di Balbek

Gli è vero che il signor conte non è ambasciatore di un re, per avere il diritto di essere insolente soggiunse Morella a voce alta. Il signor di Balbek si contorceva e taceva. Morella riprese il braccio del principe di Lavandall, per fare un giro nella sala di danza. Il duca si alzò anch'egli e la seguì lentamente, di lontano.

I teatri e le passeggiate di Parigi avevan visto di tempo in tempo Morella apparire e passar come una cometa, ma alcuno non aveva saputo quale dio o quale demonio trascinasse ella nell'orbita sua, o le desse impulso. Il duca di Balbek era restato nell'ombra che si preoccupasse del suo nome, della dignit

Eccoli dunque istallati, il duca di Balbek giuocando con l'ambasciatore di Prussia, ed il dottore avendo per partener quello d'Inghilterra. Il duca ed il dottore giuocavano così in certi saloni, perchè, alla fine della serata, liquidavano tra loro benefizi e perdite. Al club, al contrario, erano sempre partener. La sorte si era mostrata neutra.

E la signora di Balbek consente a codesto? Ella lo esige per la prima. Il principe azzeccò il suo sguardo dritto e profondo sul conte e replicò: Ne siete voi ben sicuro, signor conte? Signore, io non ò l'abitudine di parlare alla ventura. Ciò posto, venghiamo agli altri documenti. Ebbene? Io li ò. Io li ò presi, per impedire che la duchessa li prendesse.

Questi fece chiamare la carrozza del duca di Balbek ed accompagnò la duchessa fino allo sportello, susurrandole all'orecchio: Per l'amor di Dio, signora duchessa, silenzio con chiunque sopra tutto con vostro marito. Io accomoderò la cosa ed avrò l'onore di presentarmi da voi domani, per comunicarvi il resto.

Cinque anni sono scorsi dall'asciolvere della principessa Bianca col duca di Balbek nella galleria delle due cascate. Grandi avvenimenti sono occorsi. Claudio III è morto. Il duca di Balbek è ambasciatore di suo figlio, re Comodo V, presso la Corte delle Tuileries¹. ¹ Scommettiamo che qui si tratta di Ferdinando II di Napoli, fratello di Cristina.

Munito di queste istruzioni ad aures, il duca di Balbek giunse a Parigi. L'altitudine delle sue funzioni lo inebriava. Gli si avrebbe potuto augurare un poco più di penetrazione, uno spirito più pronto e più fino, un'istruzione più sostanziale, delle maniere più scelte, un'aria da più gran-signore. Ma, a parte ciò, e' non poteva negarsi che il duca non fosse bravamente attagliato alla sua parte.

Arrivata al crocicchio, Bianca tirò un altro colpo ed ordinò a Balbek di fare altrettanto. Poco dopo uno dei bracchieri comparve all'estremit

Quando ritornò nel suo gabinetto, vi trovò Sergio di Linsac che lo aspettava. Ebbene? sclamò il principe, esprimendo con tutta la sua persona una pressante interrogazione. Sergio di Linsac sorrise e si fregò le mani di un'aria soddisfatta. Un po' delle cose del duca di Balbek.