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Vi bacio le mani; e perché io non posso baciarvi le mani, vi cerco un favore. EUGENIO. Eccomi prontissimo a servirvi. ARTEMISIA. Che mi doniate i vostri guanti; ché baciando quelli mi parrá di baciare le vostre mani, e vestendone le mie mani parrammi che tenga strette le vostre mani.

Sto per inchinarmi e baciarvi i piedi, per tanto obligo che v'ho per rispetto del mio padrone, e del mio; che, scoprendosi l'inganno, era spacciato il fatto mio. ATTILIO. Il fingere è stato tanto naturale, che confesso l'arte aver superato la natura. E chi sarebbe stato che, veggendovi, non avesse giurato che quella fusse la tua vera Cleria? e voi la sua madre?

Cesare capì. Perdonatemi, disse lentamente. Vi ho spaventata!, e ve ne chiedo perdòno.... Volete concedermi di baciarvi le mani? Emilia lo lasciò avvicinare e gli diede le mani, ch'egli si chinò a coprire d'intensi baci; ella lo guardava, sommesso e vinto; ma quando Cesare allungò un braccio per cingerla intorno al busto, la donna si sciolse vivamente. Non osate di più, disse.

Vorrei vedere e baciare questo mio unico parente, che ancora esiste in Italia, Mi sarebbe caro prima che io muoia, e sento che poco mi manca a lasciare questa terra, che mi ha dato dell'oro, ma mi ha rubato la pace del cuore, privandomi della mia cara Mercedes, volata troppo presto al cielo. Vorrei vedervi e baciarvi, dicea, ma un presentimento ostinato mi dice di rinunciare a quella consolazione e di pregarvi anzi a rimanere in Lombardia. Siamo troppo lontani l'uno dall'altro. Io sono nel cuore dell'America meridionale, e non si sa mai. Dunque restate. Mandatemi il vostro ritratto e quello della vostra famiglia e della moglie e figli vostri, se mai ne aveste. Questa lettera, mi ha costato molta fatica, attesa la mia grave et

VIGNAROLO. Oh che sia benedetto quel punto nel quale mi trasformai in Guglielmo, ché, non avendo in vita mia mai potuto accoppiare uno carlino quando era vignarolo, or, essendo Guglielmo, in un punto ho guadagnato dieci ducati! ARPIONE. Vi ho visto sbarcare or ora dalla nave, signor Guglielmo, di che ne ho tanta allegrezza che non posso contenermi di non abbracciarvi e baciarvi.

ATTILIO. Or l'accoglienze, madre cara, che non vi ho fatte al primo incontro, datemi licenza che le facci ora, che possa abbracciarvi e baciarvi a modo mio. Madre, cara sopra tutte le madri, madre che mi sei per natura e per obligo, madre che due volte dái la vita al tuo figliuolo, che farò, mentre sarò vivo, per disubligarmi da tanto beneficio?

EROTICO. Dio vi accresca salute e vita, mio carissimo padre e padrone: padre in amore, padrone in riverenza. Vo' baciarvi le mani. PARDO. Non mi fate questo torto, ché non lo comporterò: volete vincerla pure? EROTICO. Perché è mio debito di farlo. PARDO. Poiché dite che mi sète figlio, potrete trattarmi come vi pare.