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M'inginocchiai, la deposi supina, la copersi di baci e di lagrime levando ogni momento il viso dal suo corpo immobile a gridar aiuto, supplicandola di udirmi, di rispondermi.

Ma intanto si gittava nelle braccia della madre, scoccandole sulle guance due baci, che mi parvero fratelli germani di quelli ch'io avevo impresso tre ore prima sulla cara sua mano. Galathea for ever. 21 settembre 18... Tiriamo le somme. Io ho trentacinque anni, e Galatea ne ha ventuno. Forse sono un po' troppo vecchio per lei.

Pensare che quella mano sulla quale imprimereste tanti baci, si è appoggiata sulla carta per formar quelle lettere; che quegli occhi, dai quali implorate uno sguardo fuggevole, vigilavano la scrittura; che quella mente, nella quale vorreste regnar solo, dettava i pensieri e le parole; e tutto per voi, non pensando che a voi!

Non vide altro, nel tumulto della gioia; pensò che il suo amore seguitava, riallacciando quella notte col giorno malinconico in cui era tornata tutta sola da Peschiera; oh, anche il suo amore gagliardo vinceva gli ostacoli, e i baci che sentiva eran più saporosi dopo tante lagrime...!

Prima fermata lunga a Sampierdarena, sull'alto viadotto ferroviario fra gli applausi delle finestre affollate e dei panni colorati sospesi alle corde. Tocco quasi con la punta delle dita la punta delle dita appassionate di due sorelline che mi mandano baci con nome e indirizzo. Sono brune. Capelli pesanti come i giardini liguri. Occhi che riassumono i languidi spasimi del Mediterraneo notturno.

Forse provvidenzialmente: lo scambio delle gentilezze e delle cortesie diventerebbe troppo generale, e la musica di baci finirebbe per assordar di soverchio la gente d'affari. Però baciar col pensiero non è, che io mi sappia, proibito.

Sorride sempre ed ha bianchi i denti, E il labbro vermiglio, Che ti provoca ai baci.

Chi mi regala un sigaro? Tutti ad un fiato: Io. Avuto il sigaro, fu acceso uno zolfanello, e a quella fiamma brillò la camicia rossa. Ah! esclamarono esultando, garibaldini! Quando sbarcaste? quanti siete? c'è Garibaldi? Nella tempesta dei quesiti mi diedero baci e strette di mano e di braccia e di collo.

Acrasia c'invitava ai suoi festini col gesto largo e le chiome fluenti: sulle pergole d'oro dei giardini s'accordavan li alati in bei concenti ed al talamo intorno, i ribechini trillavano nascosti. Oh labra ardenti a suggere l'ambrosia dei divini baci e blandizie e sospiri ed accenti!

Del pieno aer conosco Le rabbie tempestose e i dolci baci: Fui zingara del bosco. La libert