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Come l’altre verrem per nostre spoglie, ma non però ch’alcuna sen rivesta, ché non è giusto aver ciò ch’om si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta selva saranno i nostri corpi appesi, ciascuno al prun de l’ombra sua molesta». Noi eravamo ancora al tronco attesi, credendo ch’altro ne volesse dire, quando noi fummo d’un romor sorpresi,

Fece il viso oscuro e risoluto, sapendo benissimo che giuocava a mentire con stessa; e udendo che la cameriera chiedeva di entrare, lasciò le lettere delle due amiche sulla coltre leggera, e nascose l'altra sotto il guanciale. La signora, disse la cameriera, prega la signorina di non far tardi, perchè a mezzogiorno sono attesi a villa Barbano. Nicla sospirò.

Noi eravam dove più non saliva la scala , ed eravamo affissi, pur come nave ch’a la piaggia arriva. E io attesi un poco, s’io udissi alcuna cosa nel novo girone; poi mi volsi al maestro mio, e dissi: «Dolce mio padre, , quale offensione si purga qui nel giro dove semo? Se i piè si stanno, non stea tuo sermone».

Egli durò per un anno al servizio del pretore Buschetti, il quale, traslocato subitamente a Catania, era dolentissimo di non potere, in causa del grave dispendio, condur seco quella perla di domestico. Sta bene.... Affrettati, dunque!... e appena ti vien fatto di trovarlo, mandalo qui; io rimarrò in casa ad attenderlo. Non attesi molto. Di l

non per Tifeo ma per nascente solfo, attesi avrebbe li suoi regi ancora, nati per me di Carlo e di Ridolfo, se mala segnoria, che sempre accora li popoli suggetti, non avesse mosso Palermo a gridar:

A rettificare le inesatte dicerie che si sparsero sul mio conto, e ad agevolare il cómpito de' miei futuri biografi, narrerò qui sfacciatamente e colla maggior schiettezza, quale è stata la mia carriera di cantante. Prima di produrmi sulle scene, io aveva studiato o finto di studiare a Pavia, sotto la direzione di un maestro Valentini, i primi rudimenti della musica; quindi, nell'Istituto Tadini di Lovere, avevo appreso a raschiare di mal garbo il contrabasso, e a vociare nelle chiese della provincia Bergamasca i motetti del Mayr e del Bonari. I miei esperimenti musicali si chiusero a Lovere con una farsa abbastanza comica, vale a dire con un grottesco concerto da me organizzato nella gran sala dello Stabilimento Tadini nel luglio del 1845. A tale concerto fa allusione il Donizetti in una sua lettera alla signora Basoni, inserita nell'epistolario stampato in appendice a quell'interessante volume di Notizie e Documenti che fu edito a Bergamo nel settembre del 1875, Gli abitanti di Lovere non hanno ancora obliato quella esecuzione, alla quale presero parte tre cantori girovaghi da piazza, da me reclutati a Brescia e presentati al mio buon pubblico quali artisti di cartello. Quella notte corsero delle sassate per le vie. Da Lovere passai a Milano, dove attesi a darmi buon tempo in compagnia delle più matte brigate; ma al cominciare del verno, presi risolutamente il partito di sfidare i cimenti della scena e segnai un contratto di cinque anni coll'impresario Boracchi in qualit

E non attesi che il sole si levasse alto su l'orizzonte. Sul tavolino della mia camera luccicava il revolver, accanto ad esso era spiegato il foglio nel quale, all'arrivo, avevo scritto in fretta poche parole con cui chiedevo perdono a mia madre dell'atto disperato che stavo per compire.

Però mi lusingai che si sarebbe ravveduta. "Per tutto il successivo attesi inutilmente Eugenio. Quando fu presso all'imbrunire uscii sperando d'incontrarlo per via, mi recai alla sua abitazione, e seppi che era rimasto assente tutto il giorno. Rifeci i miei passi sulla soglia incontrai Clelia che m'avea aspettato dalla finestra.

Il nostro movimento è fatale. Noi siamo attesi dall'Italia morente... Ma disgraziatamente le mie parole sono rotte da un'eccessiva emozione... E mi ripeto sovente!... Tanto meglio!... Non mi stancherò... Opportunismo affaristico, disprezzo della gioventù, vigliaccheria morale e fisica: ecco ciò che combattiamo!... Ecco, ciò che combatte in Italia il pornografo da voi incriminato!

I' vidi, e anco il cor me n'accapriccia, uno aspettar cosi`, com'elli 'ncontra ch'una rana rimane e l'altra spiccia; e Graffiacan, che li era piu` di contra, li arrunciglio` le 'mpegolate chiome e trassel su`, che mi parve una lontra. I' sapea gia` di tutti quanti 'l nome, si` li notai quando fuorono eletti, e poi ch'e' si chiamaro, attesi come.