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I politici commentavano quelle novelle, ciascuno secondo il suo criterio; ciò che Filippo desiderava anzi tutto. Il bagno era per la polizia il termometro dell'opinione pubblica al di fuori. Tutto ad un tratto, Filippo si rivolse a Gabriele e gli disse: Paglietta, io ho ancora qualche novelluccia per te. Per me? rispose Gabriele; tu t'inganni. Io non ne attendo alcuna.

«E che giova scoprirmi? Premio di averi non attendo; il premio che desidero, il figlio di Federigo non sar

Mortella. Porterò la mia nella mia mano, stasera, come un fuoco bianco. E la vostra? Gherardo Ismera. Attendo che me ne nasca una nuova. Mortella. Da un nuovo orrore? o dalla morte? Gherardo Ismera. Che è la morte? «Credete veramente che si possa morire?». È una vostra antica domanda. Mortella. «Si può uccidere». È la vostra risposta. Ma, se foste prossimo alla morte, potreste ancóra mentire?

Debbo parlare a mia cognata. E ci voleva tanto a dirlo? Tra noi non si fanno complimenti, caro. Arrivederci, Nicoletta. Arrivederci, amico mio. Ricordatevi, attendo sempre l'invito per la visita al museo.... E badate, bisogna non far complimenti con me: sono la migliore delle camarades. Esce di fondo. Raimondo, Nicoletta.

Tu mi risvegli e ti sento passare Pieno di pianti nel frigido letto: Alzo la testa, e se attendo mi pare Che meco pianga, o vecchio poveretto, Perchè sei stanco di dover andare. Mentre riposa ciascuna persona, Tu sol non cessi dal lungo tuo guaio: Fai nel passar una romba che suona Come il girar d'un immenso arcolaio, A cui la testa lenta si abbandona.

E quei risponde: io prontamente attendo Le vestigia seguir de gli avi altieri; Siasi Ottoman quanto mai fosse orrendo, Non fia, che 'n Dio fidando, unqua io disperi. Folco forte la risposta udendo, Verso una porta allor calca i sentieri, Onde poteano entrare armi d'aita, Ed onde far contra i nemici uscita.

Bandino. Ah, mi pareva d’averti perduta, e ti ritrovo! Mortella. Devi ritrovarmi. Non dubitarne. Sii certo che ti attendo. Bandino. Dove? Mortella. Non posso dirtelo ancóra. Se tu lo sapessi, forse correresti prima di me. E bisogna che io ti risparmii. Bandino. Sorella, povera sorella, perché ti smarrisci? Mortella. Credi che vaneggio?

Lettor, giacché Marfisa è fatta santa, io non ho cor d'ucciderla altrimenti, ché il buon esempio è una bella pianta da non tagliar, s'è specchio a malviventi; e perché eternamente non si canta per non seccar le natiche alle genti, e perché pur sgonfiata ho la zampogna, fo punto e attendo il plauso o la vergogna. LO SCRITTORE DELLA «MARFISA» a' suoi lettori umanissimi

Ma ciò non è tutto. Il re m'invita, per autografo, a predicare alla cappella reale per la quaresima. L'arcivescovo desidera che io predichi alla cattedrale. Ho ricevuto trenta proposizioni siffatte. Non so a chi dare la preferenza. Mi attendo da un momento all'altro l'invito del cardinale vicario per andar a predicare a S. Pietro. Ebbene, che cosa m'importa tutto codesto?

Ti alzi presto? Alle otto, otto e mezzo... Attendo alla casa; do gli ordini per le spese... Sono diventata una buona massaja... non lo credi? Anzi me ne rallegro. Così arrivan le undici ch'è l'ora in cui Alberto torna dall'Universit