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«Pigliate mezza oncia di terebentina di Venezia, un poco di latte proveniente dalle foglie di asparagi, un quarto di oncia di cristallo minerale infuso nel succo di limone, o in quello di mele acerbe, un bianco di uovo fresco con un po’ di farina di avena, di tutto ciò fate come una foglietta che abbia una certa consistenza e la introducete nell’interno della parte da riparare, avendo cura di far prima una siringa di latte di capra, e di ungerla con pomata di razis bianco».

Li adoro.... Attendete un istante.... Vo in sala a pigliare una forbice, poi mi permetterò di offrirvi un bel mazzo delle mie rose.... Oh! troppe grazie, signore!... Ma sarebbe un vero peccato spogliare questi bei cespi piuttosto.... poichè volete essere tanto gentile.... accetterò un mazzo di.... asparagi.

Va in sulla piazza; se puoi avere degli asparagi al prezzo di una lira al mazzo, comprane pure due mazzi; se costassero ancora una lira e cinquanta come per lo addietro, prendine uno solo. Mi hai ben capito? Due mazzi se costano una lira; se poi costassero più di una lira.... Uno solo. Fra mezz'ora la colazione sar

Alzatevi voi piuttosto e venite da me. Abbiamo combinato con la mamma di cucinare insieme: ho trovato degli asparagi nella bottega della Carlotta, li faremo col burro, una delizia che ci coster

Gianbarba ha il dono della lestezza, convien rendergli questa giustizia. Nel tempo ch'io impiegai a scrivere una letteruccia di due pagine, egli andò e tornò dal mercato. Eccolo all'uscio del mio studiolo. Ho eseguito appuntino i suoi ordini, mi dice con viso radiante; gli asparagi costavano venticinque soldi al mazzo, ed io ne ho preso uno solo.... Benissimo!... è grosso?

Nei luoghi meno in vista, dietro gli svolti dei cigli, il giardino nascondeva l'orto; le rose tée dai flessuosi gambi coprivano il fiorellino vile del fagiuolo e della patata, al viridario dei fiori tropicali si appoggiavano gli sterrati degli asparagi e dalla cicoria.

Avevano quasi finito di pranzare. Per la finestra aperta della cucina entrava un bel raggio di sole primaverile, mentre nell'altra camera quasi buia la piccola Betta biascicava ancora la poca porzione di timballo, che la mamma le aveva recato dentro al piatto stesso degli asparagi per fare un solo viaggio.

Quel pranzo non era poi gran cosa; una minestra asciutta coi piselli, gli asparagi al burro e quattro costolette di agnello con un uguale contorno di piselli, finalmente il timballo colle bucce, un trionfo della signora Veronica, la quale non contribuiva al pranzo se non con l'opera. Ma prestava ancora tutto il servizio da cucina e da tavola. Le due vecchie avevano discusso lungamente sul vino.