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Arnaldo di Pelagrua francese, cardinale di Santa Maria in Porto, nel tempo di che discorriamo risedeva come legato pontificio in Bologna. Il capitan Vergiolesi vedevasi tuttodì minacciato da lui, e da quel Comune che parteggiava pe’ Guelfi Neri, d’assediargli il castello. La somma delle ragioni era quella del diritto di conquista, contro l’avverso partito; del più forte contro il debole. Le milizie di Bologna si erano infatti avanzate verso il confine di quel territorio vicinissimo della Sambuca. Allora sorse nell’animo del capitano di mandar di nascosto il suo consanguineo Lando de’ Vergiolesi, sotto nome di ambasciatore del vescovo di Pistoia, a papa Clemente in Avignone, acciocchè e’ comandasse che i Bolognesi desistessero dalle ingiuste pretese. Ma il papa, sospettando del vero, richiese a Lando il mandato del vescovo. Or come questo non era che uno di quelli strattagemmi tentato altre volte, trattandosi di possesso gi

Questo voi direte, messer l’ambasciatore, al cardinale Arnaldo di Pelagrua; e che, se egli il castel di Sambuca per violenza il vorr

In quanti condannati a morte, volgari delinquenti o volgari ammalati si saranno incontrati Arnaldo da Brescia o Aonio Paleario passando per la via Emilia gi

Del Commento scrisse pure, fra i molti, il deputato Arnaldo Agnelli: «Esso tiene il giusto mezzo fra il lavoro di erudizione e quello di applicazione pratica». Non v’ha studio d’avvocato nel quale il Commento non si trovi.

Ma Pietro saputa la prima sentenza del papa, e preparandosi a renderla vana coi fatti, volle combatterla anco nelle forme. Richiamossene prima per ambasciadori; dei quali altri dal nimico fu preso, alla romana corte pervennero Arnaldo di Rexach e Bernardo de Orlè ; che esposte le ragioni del re, per lui chiedean sicurt

Morto Anacleto antipapa, continuò la parte di lui, e fu ridotta ad obbedienza per intervenzione di san Bernardo il gran pacificatore. Ma sorsero intanto nuovi turbamenti in Roma per Arnaldo da Brescia, un riformatore ostile e inopportuno della Chiesa, ultimamente e bene riformata da Gregorio VII e i successori. Fu condannato in concilio fin dal 1139, e combattuto anch'esso da san Bernardo.

Però che, come pietre miliari che segnano la via al grande intento, o più veramente come le stelle che c'insegnano, splendendo nei cieli mentre la tenebra fascia la terra, la virtù della serena costanza nella sventura, apparvero sempre di tempo in tempo, fra gli errori dei padri, uomini puri d'ogni falsa scienza e d'ogni egoismo, i quali da Arnaldo e Crescenzio fino a Bentivegna e Carlo Pisacane, raccolsero nelle grandi anime loro la voce che la Patria manda invano da secoli a voi, e mantennero incontaminata la tradizione del Genio Italiano: e, con essi, i martiri del pensiero che soggiacquero, per calunnie, ingratitudine e oblio, alle torture dell'anima, gravi quanto quelle del corpo.

Al tempo del terrore dei Borgia non passava notte che non si trovasse qualche ucciso nelle placide onde del fiume. Ma esso aveva trascinato al mare ne' suoi flutti fatali anche due imperatori romani, Massenzio e Massimo, un papa romano, Formoso, e le ceneri di Arnaldo da Brescia.

Ad ogni modo, Arnaldo era allora giá piú o meno abbandonato dal senato, e trovavasi rifuggito in un castello vicino d'un partigiano suo. Giunto presso, Federigo prese costui, e fecegli dar Arnaldo nelle mani del prefetto imperiale di Roma, che il fece ardere in piazza del Popolo. Compiangiamo il supplizio religioso o politico; ma non piú.

Il Venerando si avanzò fino al proscenio, sedette sopra il tripode di onore, e con voce sonora espose la seguente relazione: Io mi chiamo Arnaldo Fabbristol; ho fatto da parecchi anni adesione al vangelo dei naturalisti, e, grazie alle circostanze che ora sto per esporvi, venni dal Consiglio supremo dell'ordine incaricato di una delle più importanti missioni che ad uomo fosse mai dato di compiere.