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Era di colorito bruno, ma di un bruno caldo, con una testa superba, con grandi occhi neri, tagliati a mandorla, vivi, scintillanti come neri diamanti, sormontati da folte sopracciglia arcuate, labbra coralline, carnose, procaci che lasciavan vedere i candidi denti, che parevan purissime perle.

In questo mentre s'era slogato il grembiule, e aveva buttato i fiori sul divano: s'esalò un odore acutissimo, un misto di vaniglia, di garofani, di gelsomino, di malva d'Egitto. Si levò il cappellino, e lo posò su una sedia; poi arcuate le braccia, si mise a ravversarsi i capelli, messi un po' in disordine dalla corsa.

Ora si vedeva tutta la sua snella e alta figura, rivestita di un abito bianco di semplice mussola, con un nastro di velluto nero alla cintura: si vedeva il delicato volto ovale e bruno, dove la piccola bocca rosea si schiudeva come un fior di granato; e le sottili sopracciglia nere e arcuate davano agli occhi neri, per buoni e soavi, un'aria d'infantile meraviglia.

Intorno alle sue labbra carnose, è diffuso il cinismo che si prolunga fino alla radice del naso, dove incomincia una fronte spaziosa, fuggente, giallognola, la quale si increspa ogni volta che parla. Ha le gambe arcuate e ha sempre fame. Tutte le volte che veniva nella nostra camerata gli davamo parecchie pagnotte.

Alle rosse labbra arcuate di Aldo l'impellente passione di Nancy chiedeva non baci soltanto, ma parole. Parla, parla, diceva lei, fissando coi chiari occhi urgenti quella giovine bocca vivida, dolce e silenziosa.

Restassi di colpo.... spalortito! e il Kloss, senza far complimenti, sedette pure sul canapè, vicino a Nora, sdraiandosi, dimenando le gambette arcuate; poi tornò più grave, per dar più forza, più importanza al discorso, per spaventar la duchessa ancora di più. Io avessi supito pensato a lei!

Signor Lodovico, suo servo. Ella domandò entrando: Non vi è qui un'opera del signor Bertini? Eccola! rispose il vecchio, additando l'acquasantaio. Un grande angelo, con le ali raccolte, lo sguardo al cielo, le braccia protese ed arcuate, reggeva con ambe le mani un'anfora antica.

Io guardai la donna; delicatissime apparivano la bianchezza rosea del suo volto, l'espressione degli occhi lunghi, ombrati da palpebre simili a minuscoli ventagli, coronati da ciglia simili a leggiere strisce arcuate di pennello.

La Tognina che s'era voltata d'un terzo sopra i suoi zoccoli, colle braccia arcuate come le anse d'una anfora, dopo aver arrossito al di sotto della ruvida corteccia, disse colla cantilena del paese: Stava forse un pochetto più bene nella montura: però il tempo non gli ha fatto male, sor Massimo. Sor commendatore, si dice corresse il Cresti. Bisogner

Rosa Mila poteva avere circa venticinque anni. Era una donna fiorita, di carnagione chiara, con la fronte un po’ bassa, le sopracciglia lungamente arcuate, li occhi grigi e larghi e nell’iride variegati come agate. Possedendo in grande abbondanza capelli, ella quasi sempre aveva la nuca e le tempie e li occhi nascosti da molte ciocche ribelli. In tutta la persona le splendeva una certa nitidezza di sanit