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Il treno è arrivato ansimando, come per farmi capire che non era colpa sua se giungeva con quaranta minuti di ritardo. La testa di Filippo appariva da un finestrino, e gli occhi suoi mi balenarono un sorriso che ancora non trapelava dal doppio festoncino dei baffi. Corsi ad aprirgli lo sportello; si calò giù, e mi si avventò al collo come un padre.

Sono io per fortuna... perchè potrei anche essere il signor Asdrubale. Lo studente non ha tempo di domandare spiegazioni delle parole incomprensibili, che dall'estremo punto del sentieruolo appariscono Costanza e Mariuccia, tenendosi per mano, ansimando e ridendo. Eccoli stretti in un amplesso; fratello e sorella, zio e nipote.

Credete che io non sappia ora ciò che voi in questo momento provate, quello che non volete dirmi, quello che la vostra anima vi imporrebbe di dirmi? Egli si avvicinò ancora, ansimando, facendo l'atto di afferrarle una mano. Ma Loreta si ritrasse subito, con energia. No, no, non temete! diss'egli rattenendosi immediatamente. E perdonatemi se mi vedete così.

Di certo, le visioni e gli incubi di quelle trentasei ore passate non lo avevano ancora abbandonato del tutto. Fermatosi, col coraggio della disperazione, vide Filippo, che lo seguiva ansimando. Signor conte, gli disse il brav'uomo, è difficile seguirla. Pare che abbia le ali.

Ma che buo'?... Che buo'?... Si aggio fatto 'o voto ll'aggio fatto pecchè me so' visto perzo!... Io sto malato!... Io nun so' cchiù chillo 'e primma!... Io mme so' visto 'a morte cu ll'uocchie!... Aggio visto... 'o Giesù Cristo nnanze a me... (ansimando, commosso, quasi singhiozzando) Mme pareva... ca mme vulesse di': Píentete!... E 'a primma parola... 'a primma parola c'aggio ditto... Aggio ditto: Ah, Giesù Cristo mio!... Famme san

Ansimando, la mia macchina si ferma davanti alla vecchia, senza che Menghini al volante lo abbia voluto. Motore magnetizzato! A destra e a sinistra si svegliano timidamente piangendo altre campane, soavi, languide tremanti e sfinite dalla dolcezza. Accorrono, s'affrettano. Laggiù sotto quei castagni, la sento venire! La vedo!

Il vecchietto si mise a galoppare dietro alla carrozzella con gli occhi pieni di lacrime, ansimando, chiamando: Sarrafì!... Sarrafì!... Sarrafì!... Che si dice? chiese Gaetanella Rocco a Carmela la serva, la quale passava sul marciapiedi e parlava sola, come al solito. Carmela si volse e tornò indietro.

Egli versava adunque il suo nella chicchera; vi faceva struggere per entro due pezzettini di zucchero; centellava la sua bevanda con religiosa cura; indi, tra sospirando e ansimando, si toglieva dal suo cantuccio presso il sof