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Questi sono i tuoi compagni di lavoro; Tuccio di Credi, Parri della Quercia, Cristofano Granacci, Lippo del Calzaiolo, il Chiacchiera... cioè, diciamo prima il nome che ha avuto a battesimo, Angiolino Lorenzetti, e poi diremo quello che gli hanno appioppato le persone intendenti.

Fu questo il commiato di mastro Jacopo di Casentino ai suoi degni scolari, Angiolino Lorenzetti, detto il Chiacchiera, Lippo del Calzaiolo e Cristofano Granacci.

Teresita, Mettiamoci qui, dietro a questo paravento. Da qui possiamo vederle senza essere vedute. (conduce Nicolò per mano fin presso la porta dietro un paravento e indica le ragazze che passano in giardino). Guardi la prima, la bionda, ha ventidue anni, è un angiolino di bont

Comunque fosse, Lippo del Calzaiolo, Cristofano Granacci e Angiolino Lorenzetti, detto il Chiacchiera, non avevano mestieri del suo aiuto per dar di fuori; erano giunti a tal segno, che le sue esortazioni pacifiche, se pure egli avesse creduto di farne, avrebbero sortito un effetto contrario. La vedete così? aveva detto in fine Tuccio di Credi. Accomodatevi.

10 Guido, Ranier, Ricardo, Salamone, Ganelon traditor, Turpin fedele, Angioliero, Angiolino, Ughetto, Ivone, Marco e Matteo dal pian di san Michele, e gli otto di che dianzi fei menzione, son tutti intorno al Saracin crudele, Arimanno e Odoardo d'Inghilterra, ch'entrati eran pur dianzi ne la terra.

Poi strappata la bimba alle mani della ragazza, me la portai alla bocca, come se morissi di fame, e cominciai a mangiarla. , mio povero angiolino, io sono il pap

Gli sapeva male che non ne avessero parlato essi per i primi, poichè Tuccio di Credi li aveva avvertiti d'ogni cosa; parendogli giustamente che un maestro, un principale, avesse diritto a quella piccola attenzione da parte loro. I giovani stettero a sentirlo e si guardarono alla muta tra loro. Era venuto per Angiolino Lorenzetti il momento di far onore al suo soprannome di Chiacchiera.

Il canestraio trovò per via Angiolino del Trapano, suo vecchio amico, uomo prudente e quasi letterato, gerente d'un giornale politico, che propugnava una santa causa, Angiolino ascoltò la gran passione dell'amico e si concertarono insieme sul modo di regolarsi in questa difficile circostanza.

Quei cinque lasagnoni, com'egli spesso usava chiamarli, con dimestichezza punto piacevole a loro, si domandavano, Tuccio di Credi, Lippo del Calzaiuolo, Parri della Quercia, Cristoforo Granacci e Angiolino Lorenzetti, soprannominato il Chiacchiera.

Vi fu un istante di silenzio. Poi Angiolino del Trapano, carezzando colla manica il pelo del suo cappello, coll'occhio fisso alla gallina: Fortunate le galline, disse, che sfuggono a queste preoccupazioni! Esse posseggono ancora quella semplicit