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Voi siete prete, in dissidio con la chiesa, in uggia della polizia, fulminato dal vescovo, seguito alla pesta dal commissario del quartiere. Io non vi avrei mai scelto per mio contabile. I vostri amici, miei amici, vi hanno lanciato qui. Non vi respingo, ma non vi accetto per direttore della mia intrapresa. Coloro che hanno il diritto di parlare possono sapere ciò che dicono.

Si avvia per la sala da pranzo. Farò colazione con voi. Sulla soglia si volge, e, scherzoso. Possibilmente senza amici.... come quelli d'oggi. Raggiungendolo sulla soglia. Non ti piacciono? Me n'ero accorta. Sar

Avevamo vegliato tutta la notte i miei amici ed io sotto lampade di moschea dalle cupole di ottone traforato, stellate come le nostre anime, perchè come queste irradiate dal chiuso fulgòre di un cuore elettrico. Avevamo lungamente calpestata su opulenti tappeti orientali la nostra atavica accidia, discutendo davanti ai confini estremi della logica ed annerendo molta carta di frenetiche scritture.

Degli amici di Roma avevano trovato rischiosa la nostra gita in questa solitaria contrada che, dopo le Calabrie, è la più frequentata dai briganti.

Ai suoi buoni amici plebei, compagni d'universit

E perché col lume della fede cognobbe che questi erano tucti nemici, che avevano a contaminare la sposa sua della sancta obbedienzia, però mandò l'odio che gli cacciasse, e l'amore che mectesse dentro gli amici suoi. Unde l'odio col coltello suo uccise la propria perversa volontá; la quale volontá, notricata da l'amore proprio, dava vita a tucti questi nemici della vera obbedienzia.

Così discorrendo i due amici quasi istintivamente s'avviarono verso lo studio d'Attilio, che trovarono dinanzi. la mensa modestamente imbandita alla quale parteciparono di tutto cuore. Dopo d'avere ragguagliato l'amico delle faccende del giorno, i tre si sdraiarono per cercare un po' di riposo ed era loro ben necessario dopo le fatiche della notte.

Così dicendo, Damiano lasciò i suoi amici di Haiti, felicissimo di essere stato interrotto dalla campana del cuoco. Qual cuoco, ohimè, un cuoco di bordo, e nelle navi d’allora!

Annunziò con gran piacere al guercio che don Giovannino era partito quel giorno stesso, per ritornare agli studi: un impiccio di meno. «Domani arriva il pecoraio che vuoi vendere la cavallaSeguivano i saluti, e la firma dell'onesto Ciulla. I due amici che aspettavano quella lettera da più di due mesi e con la più viva impazienza, furono alleggeriti da un gran peso.

Io ho avuto un amico.... Era una specie di ritornello nei discorsi serii di Celso, la frase: «Io ho avuto un amico....» Il numerò dei suoi amici sarebbe stato incalcolabile, se veramente fossero esistiti tutti quelli dei quali citava la vita e le gesta a suffragarne qualche tesi o un qualsiasi ragionamento.