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Nicla non rispose, ma un po' arrossendo, un po' timida, gli porse la mano. Ed egli gliela coperse di baci, e volle anche la sinistra, per coprir di baci anche quella. Poi, sulla soglia del giardino, gettò il cappello all'aria due volte, come un ragazzo, e due volte corse a riprenderselo. Vado ad abbracciare zia Amelia! annunziò.

Ancora indisposto? Alla caccia delle quaglie, a Fiumicino! Io non m'impensierisco mai per lui, quando dice di non sentirsi bene. È di acciaio. Mi impensierisce invece... Ah queste benedette figliuole! La signorina Amelia? Eppure sembra un fior di salute! Non faccia l'ignaro! Come sa fingere bene! Se fingeva bene! Sfido! Non sapeva niente. Ma...! È possibile?

Siamo nel 1800. La Famiglia reale di Napoli è in Palermo. Il Duca du Berry, con un seguito di brillanti ufficiali, arriva nel nostro porto e viene a chiedere la mano d’una figliuola di Ferdinando III. Maria Carolina è a Vienna e la si attende da una settimana all’altra. Il signor d’Espinchal, uno degli ufficiali, senza perdere un solo dei divertimenti della giornata, prende nota di quel che fa e di quel che vede. Ecco una delle sue note: «Maria Amelia ha diciott’anni: figura molto gradevole, ma nulla di particolare in un paese dove di belt

Contassi cinquanta, solo cinquant'anni di meno, tutti mi sarebbero addosso per tenermi lontana! In un angolo, Gigi Barbano chiacchierava con Nicla. Quella frase di zia Amelia doveva rammentargli un discorso che la zia gli aveva tenuto mentre Nicla e Brunello erano fuori.

Dopo una notte di riposo, passata nel discreto albergo della Posta, che trovandosi nel punto dove convergono le strade dalla Sabina, da Nepi, Amelia e Viterbo, è abbastanza frequentato, mi accinsi a passare i confini pontifici e ad entrare negli Stati piemontesi. Il segno del confine era il Tevere, che col suo corso divide le terre del Patrimonium Petri dall'Umbria e dalla Sabina.

Filosofeggi troppo, caro mio! esclamò Bedini, ripiegando la lettera. E poi, come mai la signorina Nerucci, l'antipatica, l'insoffribile signorina Nerucci è diventata ora Amelia, e non soltanto buona ma quasi bella, per te? E non vedeva l'ora di tornare a Roma per poter dire sul viso all'amico Efisio: Eh via! Finitela!

E la signorina Amelia ora si tormenta per lei e per te, più per te che per lei; ha fin paura che un giorno o l'altro tu non disperi e non t'induca a commettere qualche pazzia!... Si consuma a vista d'occhio, gratissima del tuo riserbo, della tua eroica sincerit

Era ricco, se si poteva dar nome di ricchezza a una sostanza proficuamente impiegata nelle industrie; e senza madre e senza padre, viveva con una zia di cinquantacinque anni, Amelia. Ma lo chiamavano il saponaio, e le fanciulle da marito non parevano considerarlo degno di attenzione. Mancava di qualit

Nicla aveva capito benissimo che Gigi Barbano la amava; e il cuore di lui era così schietto e leale, che, senza amarlo, Nicla aveva finito per tenersi caro quel giovane in cui le altre fanciulle non vedevano l'uomo romantico. Accoglieva molto volontieri le sue visite; spronava la mamma a non trascurare zia Amelia.

Insomma conchiuse Bedini è vero o non è vero che tu hai fatto tacitamente la corte alla signorina Amelia? Io? Io, invece, sono scappato via da quella casa, e non vi sono più ritornato, appunto quando sospettai che certe letture insieme, impostemi dalla signorina e da me sopportate per eccesso di cortesia, potevano far supporre...