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rispuose: <<Ben e` vivo, e si` soletto mostrar li mi convien la valle buia; necessita` 'l ci 'nduce, e non diletto. Tal si parti` da cantare alleluia che mi commise quest'officio novo: non e` ladron, ne' io anima fuia. Ma per quella virtu` per cu' io movo li passi miei per si` selvaggia strada, danne un de' tuoi, a cui noi siamo a provo,

Il duca Rodolfo, in segno di ringraziamento, fece ai legati profondo inchino, voltando loro le spalle, tra uno scoppio di alleluia e di risa universali; indi si ammanta dell'ampio paludamento chermisino, tutto divisato a corna di oro, che gli presentarono i legati. Di poi scende nella corte, monta a cavallo, e si dirige alla chiesa, dove il Papa celebrava gi

Tal si partì da cantare alleluia che mi commise quest’ officio novo: non è ladron, io anima fuia. Ma per quella virtù per cu’ io movo li passi miei per selvaggia strada, danne un de’ tuoi, a cui noi siamo a provo, e che ne mostri l

Quantunque ormai per istudio di acquistare potenza i Papi si fossero avvantaggiati delle cerimonie pagane però che quanto la religione perdeva di spirituale tanto desiderava ornarsi di forme sceniche, e affatto materiali, tuttavia verun Papa postergato ogni rispetto più di Gregorio magno strinse lega col paganesimo. A questo uomo misto singolare di pedanteria e di forte volere un venne in testa di convertire gl'Inglesi: la causa che lo spinse questa: veduti a Roma alcuni giovani sassoni-inglesi bellissimi di forma domandò chi fossero e donde venissero. Gli risposero essere angli, ed egli, «angioli cui bisogna liberare dalla schiavitù del demonio; ma da qual provincia vengono essi? Dal Deirè. Ci supplicano, soggiunse il Papa, a salvarli dalla ira di Dio; e come si chiama il capo o principe loro? Ella. Alleluia, conchiuse Gregorio, certamente a noi commise il cielo, che per le costoro terre si abbia a cantare alleluiaBambinesche forme coteste, le quali velavano concetti terribili, che furono in processo di tempo spedire bolle ai Franchi per consacrare le loro rapine affinchè essi le suggellassero con la scure, e a lui Papa pagassero il prezzo del sangue. Mandava Agostino in Inghilterra co' giovani educati nelle arti della curia romana, e parecchi monaci mascagni, i quali tutti giunti ad Aix scorati per le molestie della via stanno in procinto di stornare, ma Gregorio li rimbrotta di poca fede, e li sovviene di lettere commendatizie pei baroni franchi sbraciando loro a destra, ed a sinistra d'illustrissimo, piissimo, cristianissimo e via con iscialacquo, che non mai fu visto maggiore, se ne eccettuiamo quello, che adesso si fa delle croci dei santi Maurizio, e Lazzaro; gli resse il cuore perfino di scrivere lettere alla immanissima donna Branechilda salutandola eccelsa per ispirito inchinevole alle opere buone, e tetragona nel timore dell'onnipotente Dio . Così andarono innanzi Agostino e i frati sicchè giunti appena a Cantorbery domandano al re Etelberto: «una terra con tutte le sue rendite non per loro, ma per Cristo, facendone atto di cessione solenne affinchè egli Cristo colmi lui re di beni in questo mondo e più nell'altroDoveva parere un po' strano al re Etelberto che per divenire meglio vestito dovesse cominciare a spogliarsi, pure bebbe grosso, e donò la prima terra a santo Agostino ed ai suoi monaci, le altre se le pigliarono da loro: il peggio era che i Sassoni gente dura male consentiva lasciare le cerimonie vetuste della barbara religione, sicchè non sapendo che pesci pigliare mandava a Roma per consiglio, e Gregorio lo ammoniva a far la gatta di Masino, sopporti i sacrifici di vittime, lasci stare gl'idoli, non tocchi i tempii, si pigli ogni cosa in santissima pace a patto di appoggiare l'alabarda; e così fu; indi a breve Offa ammazza Etelberto; dai morti non ci ha modo di cavarne costrutto; i preti si voltano ad Offa al quale danno assoluzione plenaria a patto che paghi a Roma un tributo annuale intitolato danaro di San Pietro; tale l'origine di questo danaro, che Cesare Cantù non aborriva ricordare nel Parlamento italiano come esempio imitabile; un lo somministrò alla Curia romana il tradimento, oggi lo paga il fratricidio. E poichè il prete tiene assai della natura della Fama di Virgilio, che in andando cresce, così a cotesti tempi rimoti con celerit

Tal si partì da cantare alleluia che mi commise quest’ officio novo: non è ladron, io anima fuia. Ma per quella virtù per cu’ io movo li passi miei per selvaggia strada, danne un de’ tuoi, a cui noi siamo a provo, e che ne mostri l

Ed una parte della mazza era caduta da un lato del ceppo, l'altra dall'altro, messa in due, netta come se fosse stata di neve. I giudici applaudiscono al colpo poderoso, e la plebe grida forte: alleluia, alleluia! quasi avesse voluto adular quel signore.

Qua, vediamo! Il Direttore gli strappò la busta di mano. C'erano le duecentocinquanta lire. Oh, alleluia! esclamò la Gioconda avvicinandosi colle mani sui fianchi, e aspettando la sua parte. Mi darai le venti lire per il dentista! esclamò subito anche Evelina. Essa, quando c'eran denari, ne domandava sempre, per il dentista, il dottore, la farmacia Zambelletti. Uno alla volta! Uno alla volta!

E la plebe che lo aveva riconosciuto e che per un suo eguale simpatizzava, rompe ogni riguardo e grida bravo, alleluia! Questo è il campione che si voleva, viva Laidulfo il pazzo, Laidulfo il buffone! L'araldo interrompe le clamorose ovazioni, ed annunzia monsignor Alfano arcivescovo di Salerno ed il principe Gisulfo.

rispuose: <<Ben e` vivo, e si` soletto mostrar li mi convien la valle buia; necessita` 'l ci 'nduce, e non diletto. Tal si parti` da cantare alleluia che mi commise quest'officio novo: non e` ladron, ne' io anima fuia. Ma per quella virtu` per cu' io movo li passi miei per si` selvaggia strada, danne un de' tuoi, a cui noi siamo a provo,