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Non minor cura esigevano l'armare le baionette, il disarmarle, il sostenere l'urto e portare il fucile alla pioggia, assicurato con il calcio sotto l'ascella sinistra «la bocca in basso e la bacchetta in »; il recare l'arma alle bandiere cioè a fianc-arm; a funeral, sotto l'ascella sinistra con il calcio all'insù e davanti, la canna inclinata indietro tenendo il fucile con la sinistra all'impugnatura e la destra dietro la schiena al mezzo di essa; infine all'orazion, verticalmente davanti la spalla destra mentre il soldato stava nella posizione di in ginocchio con la mano sinistra in atto di saluto sul frontone del caschetto.

Altre regole disciplinavano il modo di portare la spada all'orazion, che stendevasi a quell'atto davanti al corpo con il braccio disteso e la punta fin presso terra, mentre l'ufficiale ripiegava il ginocchio destro sotto il sinistro, si toglieva di capo il cappello e lo raccomandava alla mano sinistra; a funeral, nella quale positura la spada si portava serrata contro il petto lungo il lato sinistro, assicurata sotto l'avambraccio piegato all'altezza della mammella; in battaglia infine cioè con la spada stesa lungo il fianco destro, «appoggiandola verticalmente nel vuoto della spalla, col filo in fuori» .

I movimenti con la spada erano 17 e cioè: spada alla mano o in parata, primo saluto, spada in parata, secondo saluto, spada in battaglia, spada in parata, spada all'orazion, spada in parata, spada a funeral, spada in parata, spada in riposo, spada in parata, spada in battaglia, spada in riposo, spada in battaglia, spada in parata, spada nel fodero.