United States or Barbados ? Vote for the TOP Country of the Week !


«Riflettete. Il partito dell'Austria, e però delle potenze del Nord, è preso: guerra, guerra inevitabile a qualunque progresso italiano, perchè qualunque progresso è mortale all'Austria; guerra, ne segua che può. E quando essa vide il pericolo non si arretrò davanti a patti di non intervento, a minaccie ad altro. Volete ch'essa si rassegni a morire? A morire vilmente? Essa avventurer

Pur tuttavia l'opportunismo accenna inevitabilmente a limiti di tempo e di condizioni transitorie, che un principio non cura. L'opportunismo genera un metodo proprio, diverso da quello che guida chi ha una fede. E questo metodo logico dovrebbe insegnarvi linguaggio più temperato e meno assoluto. La Monarchia potrebbe, non v'ha dubbio, volendo, fare l'Italia. Ma se la Monarchia non volesse? Se, antivedendo nella guerra all'Austria una serie di insurrezioni nazionali, come quelle del 1848, e conseguenze probabilmente fatali all'interesse dinastico, s'arretrasse deliberatamente dall'impresa Veneta? Se, impaurita di quel potente nome di Roma, e presentendo a ogni modo che, sciolta la questione Nazionale, gli Italiani verserebbero tutta la piena della giovine vita sulla questione di Libert

Il 23 di marzo 1848 il Re Carlo Alberto bandiva la guerra all'Austria, ed il 27 dello stesso mese si metteva alla testa delle sue truppe con a Capo di Stato Maggiore il generale Salasco.

Continuava ricordando che nel 1831 questo popolo insorge di nuovo e crede nel duca di Modena. Il duca svela il disegno all'Austria, fugge in Mantova, trascina seco Ciro Menotti, depositario di tutto il segreto e capo della cospirazione, ritorna e lo impicca.

Altri dimostrò argutamente che l'Italia è all'Austria peso e danno. Ma l'Austria pare disposta a rispondere che questo le è peso soave, e gratissimo danno, e ch'ella vuole pur seguitare provando agli Italiani la propria generosit

Obbligato ad approdare a Palos presso Cartagena per fare provvista di viveri, Garibaldi riceveva dal vice Console Francese la lieta notizia della guerra dichiarata all'Austria. Non più esitazioni la via era tracciata, la meta era designata.

Nel 1814 fu a Vienna a procacciare il mantenimento dell'unione della Valtellina alla Lombardia, e riuscí gradito all'Austria da esser fatto nel 1818 vicepresidente dell'I. R. governo della Lombardia, nel 1825 I. R. consigliere intimo attuale e presidente della Commissione centrale di pubblica beneficenza. Collocato a riposo nel 1826, morí nel 1837.

E la Lombardia era nuovamente serva. Gli Austriaci passeggiavano le vie di Milano. Il re di Napoli s'era rifatto tiranno; Pio IX, papa non dell'avvenire, ma del passato. Carlo Alberto mendicava alla Francia ajuti che non potevano ottenere, all'Austria armistizî disonorevoli e peggio. Il sogno dei moderati sfumava: il regno dell'alta Italia moriva nella nullit

Avuta Venezia il 4 luglio, la offre all'Austria il 7 come prezzo della sovranit

Il Piemonte intanto, in parte per timore di vedere l'iniziativa nazionale trapassare dalla monarchia alla bandiera repubblicana, in parte per altre cagioni, intimava nuovamente la guerra all'Austria. La repubblica romana non era stata riconosciuta dal Piemonte. E nondimeno, bastò la lettura del bando che annunziava imminente le ostilit