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Come a lui, così a voi non nascondo un mio schietto convincimento: il nostro Gaggino a Milano è più amoroso dell'antico, è più ingenuo, è più fino; ed oltre all'arte del fare, conosce gli accorgimenti sagacissimi dell'irrugginire e dello sdrucire. Il Coltellazzo è creatore e libero: il Gaggino è archeofilo.

Credo che Flaubert si raccomandi per qualche altra cosa. Eppure Madame Bovary appartiene all'arte classica.

Troppo tardi, Herr Philologus! Nessuno, neanche un Latino, cioè un uomo che pur nasce con ottime disposizioni all'arte, può fabbricarsi di punto in bianco una giusta sensibilit

E almeno si fosse atterrate le vecchie cose incuriosi delle memorie venerabili che loro erano state commesse, per lasciar modo all'arte di tentar nuovi campi; e all'epoca nostra di vestirsi di forme tutte proprie. Ma le cose di un'antichit

Non possiamo tenere come appartenenti all'arte letteraria i libretti dei melodrammi del Gounod e del Goldmark che hanno scelto per protagonista la strana regina etiopica. Il Libro dei Re racconta con lirico splendore la visita a Salomone di questa che S. Matteo chiama vagamente Regina del mezzodì.

Si ride dell'avventura, si siede ad ogni passo, si spera per la sera, e intanto s'arriva a 1700 metri, dove si trova un piccolo villaggio. L'accoglienza non è delle più festose, chè ci vuole il poco fiato che ci resta a far capire che pagheremo, ma vogliamo un montone. A notte fatta finalmente ce lo portano, e senza tanti rispetti all'arte culinaria ce lo divoriamo.

Ed ecco perchè mi auguro ch'egli testimone e magna pars in questi avvenimenti dai quali sono tenuti tuttavia sospesi gli animi perchè non è ancora certo che le bieche ragioni di Stato non prendano il sopravvento su le ragioni della giustizia meglio che scrivere un libro di storia e di polemica, come è stato detto, ritorni all'arte, al romanzo.

Dopo molte ore d'ozio e di noia voleva pure attendere a qualche cosa che appartenesse all'arte sua, ed essendogli entrato il desiderio di sapere chi fosse colui, gli si recò appresso per tentare di appiccar seco alcun discorso; il Bronzino dal canto suo, come si vide alle costole il Malumbra, lo guardò un tratto ridendo a mezzo, poi così gli disse: «Oggi, amico caro, ci siamo incontrati troppe volte, perche io possa credere che sia al tutto effetto del caso

Se il robusto voler che l'alma eleva Sentiamo sol per un fugace istante, Se manca al povero Turbato spirto una possente leva, Al nostro core un palpito costante, Troviamo almeno in tanto male istesso Forme novelle all'arte imperitura, Cantiam l'angoscia Del morbo arcano ond'è lo spirto oppresso E i dolor vani aggiunti alla natura.

Per quanto si sia profani all'arte, e s'abbia fatto il proponimento di non peccar più di soverchio entusiasmo, quando s'è dinanzi a Rembrandt van Rhijn, non si può a meno d'alzare un po', come dicon gli Spagnuoli, la chiavica dello stile. Il Rembrandt esercita un prestigio particolare. Frate Angelico è un santo, Michelangelo è un gigante, Raffaello è un angelo, il Tiziano è un principe: il Rembrandt è uno spettro. Come chiamar diversamente questo figlio d'un mugnaio, nato in un mulino a vento, che salta su inaspettato, senza maestri, senza esempi, senza alcuna derivazione di scuola; diventa un pittore universale, abbraccia tutti gli aspetti della vita, dipinge figure, paesaggi, marine, animali, i santi del paradiso, i patriarchi, gli eroi, i monaci, la ricchezza e la miseria, la deformit