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La condurrò da Ahmed. Se tale è l'ordine dell'inviato da Dio, la cedo. El-Mactud lo congedò con un gesto e prosentossi risolutamente all'almea. Fathma, le disse, devo parlarti. Vieni con me. L'almea, udendosi chiamare per nome da quello sconosciuto trasalì e fissò i suoi grandi e neri occhi su di lui con sorpresa e diffidenza.

Se io partissi subito per Chartum, se io ti abbandonassi per sempre Abd-el-Kerim, mi lasceresti libera? No! Se io ti chiedessi perdono di quello che ti feci e se io, la nobil greca, mi inginocchiassi dinanzi all'almea? No, rispose l'implacabile araba. Bisogna che una di noi muoia.

Hassarn, continuò Abd-el-Kerim, lasciami solo. Tu non puoi essere testimone a quello che io dirò all'almea. Tu sei pazzo. Io voglio vedere Fathma. Hassarn, tu non lo farai, disse recisamente l'arabo. Ma disgraziato, e non pensi che sei promesso a Elenka. Io spezzo il nodo e mi getto corpo e anima fra le braccia di Fathma. Ho il sangue che mi brucia le vene e il cuore che batte per l'almea.

Il suo pensiero volò subito dietro all'almea. Ho un bel dire che quell'adorabile creatura diverr

Più volte un sciacallo si avvicinò all'almea e le urlò contro, ma senza ardire di assalirla; un fischio di lei bastava per fugare quegli animali eccessivamente vigliacchi.

Non opporre resistenza veruna, se vuoi che non diventi feroce come una iena. Egli si slanciò addosso all'almea che tornò ad indietreggiare traendo il pugnale. I suoi occhi si ingrandirono stranamente e il volto prese una espressione di indomita fierezza. Non toccarmi! gli disse cupamente. Se tu muovi un passo verso di me, ti assassino!

Il negro sturò una bottiglia di caffè, l'ultima che possedeva O'Donovan, vi aggiunse alcune goccie di wiscky che trovò in una fiaschetta e ne fece trangugiare buona parte all'almea. Ne sorseggiò qualche poco, poi uscì per compiere la difficile missione. L'almea, in preda ad un'ansia indescrivibile, si sdraiò sul limitare della tenda colla testa fra le mani e il volto cupo.

L'aiutante di campo s'inchinò, uscì e chiamò dieci soldati, ai quali fece caricare le armi e inastare le daghe. Stava per dare il comando di marciare quando fu raggiunto dal greco Notis. Kebir, diss'egli, facendogli scivolare in una saccoccia una borsa ricolma di talleri. Guai a te se torci un capello all'almea. Non temere di nulla, Notis, rispose l'aiutante. Ti comprendo di volo.

Eroe!... Lo vedremo, Abd-el-Kerim! L'arabo salì sul mahari, allungò le braccia all'almea e la trasse in groppa, facendola sedere sulle proprie ginocchia e circondandola delicatamente colle braccia. Notis da canto suo s'accomodò sulla sella del suo animale. Va, mio nobile amico, disse Abd-el-Kerim, prendendo la correggia a facendola fischiare nell'aria.

Appena egli giunse dinanzi all'almea portò rispettosamente la mano al berretto. Sono felice di essere giunto in tempo di salvarvi, diss'egli gaiamente. Grazie, comandante, disse Fathma. Senza di voi e dei vostri valorosi compagni a quest'ora sarei morta. Lo credo bene. Da dove venite? come mai vi trovate qui? Vengo dalle rive del Bahr-el-Abiad e cerco Hicks pasci