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Nell'aria della notte limpida, si spandevano acutamente gli odori forti delle alghe, i soavi profumi delle gaggie, dei gelsomini, e magnolie e reseda. Lucia si abbandonò al piacere di respirare liberamente l'aria profumata. Il riposo dello spettacolo che le si spiegava dinanzi, la calmò come un bagno fresco.

Ecco i risultati dell'esame dei vegetali contenuti nella crioconite, esame gentilmente intrapreso dal prof. Belli, assistente alla cattedra di Botanica: ALGHE (Diatomeae) appartenenti con tutta probabilit

Oh! balza, balza alfine fuor dal mio corpo, di spiaggia in spiaggia!... Son io che ti scateno, o Mare, verso un'atroce carneficina, verso la Distruzione impossibile!... Scoccata è l'ora del naufragio della Terra! I grandi fari si rizzano, per offrire un tesoro d'effimera luce!... Frugarono i fari nei profondi, e ora traggon dall'acque alghe e coralli splendenti!

Oggidì le molte palancose, che, o per comodo della pescagione, o per dedurre l'acqua ai mulini, furono piantate in quel lago ove torna a restringersi per formare il fiume dell'Adda, lo impigriscono talmente, che fra Olginate e Brivio può dirsi un paludo morto, ingombro di alghe e di cannuccie.

Anche quel giorno la fanciulla, che se la godeva soletta, assorta nei pensieri che in quell'aria azzurra dorata in mezzo agli acri profumi delle alghe, prendevano insensibilmente tinte rosee di speranza, fu disturbata nella sua quiete, nella sua solitudine. «Lucia! «Bella fantasiosa! «Su, su!.. Lo stabilimento è oggi al colmo dell'eleganza!

Egli è così bello che non sembra persona mortale. Odora di mare, par materiato di alghe, di sole, di fosforo e di spazio, come una deit

Imbottita è la spiaggia di fetide alghe, e vi giacciono le scorie delle navi, i rottami, le putrescenti schegge dei grandi naufragi!

Ahimè! lettori carissimi, questa sala a causa della arena che la ingombrò e delle alghe marine spintevi dai venti di libeccio è andata con le altre del tutto perduta, come un tempo si perderono le grandi citt

Dopo due ore di amore forsennato, atroce, lacerante, disperato, scendiamo languidi stanchi felici nella strada affocata per portare le nostre anime al mare che ha i lenti balsami le filosofiche brezze persuasive i lunghi sorrisi d'oro ridente e prezioso. Ondeggiamo nella carrozzella a Mergellina. Sera calda, gonfia di tutti gli odori agrodolci leziosi delle alghe.

Lungo la scogliera delle spiagge di San Iacopo esisteva una sotterranea galleria scavata nel tufo. Forse le onde del mare coll'andare dei secoli addentrandosi nella terra aveano formato quella volta naturale; e l'acqua col volger del tempo ritirandosi aveva lasciato asciutto quel sotterraneo. La sua apertura, nascosta fra gli scogli coperti di alghe e piante marine e quasi turata dalla arena trasportatavi dai flutti, a pochissimi era nota. Attualmente essa è rimasta così ingombra che non può discernersi se non se da colui che abbiala veduta assai anni addietro. Il sotterraneo, che si estendeva molte e molte braccia, penetrava al di sotto della chiesa attuale: e nei primi secoli del cristianesimo, quando nei luoghi dell'attuale chiesa vi era un convento, probabilmente quella galleria, comunicando colle tombe della chiesa del cenobio, aveva servito di ritiro alle meditazioni di quei religiosi e forse di nascondiglio a non pochi dei primitivi cristiani, furiosamente perseguitati dai pagani, signori del mondo. Comunque la cosa sia, è un fatto che l