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Mi ero giurato di tacere, ma le forze umane hanno dei limiti. Vi amo, Ida. In quest'ultima ora, in quest'ora tristissima d'addio, non so come osi dirlo, ma lo dico. Vi amo, vi adoro, non vivo che per voi. So quanto ne separa. Voi non avreste mai potuto amarmi. Avete fatto bene ad accettare la mano del marchese.

Ah! s'io perduto avessi alcun di loro, E te precipuamente, o madre mia, acerbo fora stato il mio martoro, Che capir mente d'uom non lo potria! Commosso fu quell'Ottimo che adoro Dai dolci sensi ch'egli in me nodrìa, E perchè strazi io non avessi atroci, Una invece mi diè di molte croci.

I vostri occhi così vivaci e tanto spesso pieni di malinconia, la vostra bocca sempre così fresca e dove il sorriso assume tante forme novelle e bizzarre, mi attirano irresistibilmente: io adoro le vostre perfette mani e quando immagino che esse possano passare sui miei capelli, con una lenta carezza, fremo di un lungo brivido: tutta la vostra persona esercita su me il fascino, che non si vince, dei corpi giovani e belli, fatti per l'amore...

Ma io, vedi, non son più padrone di me. Anche te hanno ammaliato le donne? Ah no; di' piuttosto che una di esse m'ha richiamato al mio debito di giustizia, una sola che adoro.... e adorando lei, non vengo meno alla mia divozione per te. Mia sorella! Lo sapevi? , e godevo dell'amor tuo; ma ora.... Ora? Non è più come allora. Dimmi su; parlerai contro la legge? Tu metti a prezzo....

Come va, vitello, ti è passata la febbre? Sei sceso dal cielo? Dalla luna, te lo dico io. Ero io che facevo l'Uomo nella luna. Io ti ho visto e ti adoro. La padrona mia m'insegnò a vederti ed il tuo cane e il fastello di spine. Vieni qua: giuramelo e bacia il vangelo. La riempirò di nuovo. Giura. D

Un profondo silenzio regnava in quella stanza, piena di tenebre; si udivano i due respiri, quello di Chérie calmo, eguale, lieve come quello di un fanciullo, quello di Paolo Herz più forte, un po' affannoso, talvolta. Ti do noia, così ella chiese dopo qualche tempo, sembrandole che Paolo avesse il petto oppresso. No, cara. Mi vuoi bene? , cara. Ripeti: Chérie, io ti adoro. Chérie, io ti adoro.

Ho dei brillanti insolenti, quasi azzurri, grandi come il mio cuore! che dico? di più, di più! E li porto a tutte le ore, in tutte le stagioni intorno al collo, alle braccia, alle caviglie su tutta me! «Spero che anche voi portate molti gioielli. «Adoro gli uomini ineffabilmente anormali e ~mauvais-genre~, che portano degli anelli fino alla punta delle dita.

Io ti adoro, noi ti adoreremo tutti, insistè Vincenzo. Ma non basta per un uomo giovane.... Prima che dicesse di più, Vicenzino s'affrettò a rispondere a quel pensiero, che temeva di sentirgli esprimere, e che gli straziava il cuore: Io non ho amori. Poi si alzò, ed andò ad affacciarsi alla finestra, perchè la voce gli si strozzava in gola, e le lagrime gli velavano gli occhi.

La suora immaginò che pregasse. Si intenerì. Stese la mano, dopo un poco, e lievemente glie la posò sulla spalla. A che pensa? Penso mormorò l'Ercolano al sogno che ho fatto stanotte. Ho sognato delle ciliege. E mi pareva di averne pieno il grembiale e di mangiarne tante, tante!... Ciliege? Le adoro. S'era fatta lieta. Si dimenticava.

Io adoro la danza, ma non ho mai avuto tanto piacere come nel danzare con quel tenente bersagliere dalla mascella d'argento. Io non mi capisco troppo: sono una civetta, forse qualcosa di peggio... ma tu mi capisci... Era così felice di stringermi fra le braccia. Siamo stati anche giù nel buio sulla riva.