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Ogni rappresentazione del teatro Emiliani termina o con un ballo, o con una pantomima, o con quadri viventi, come la morte di Abele, Ahasvero o l'Ebreo errante, Virginia Romana, Salvator Rosa fra i briganti, o altre simili scene.

Invece mi si era detto: ella ha patito, ha pianto, ebbene eravamo conoscenze vecchie. Un uomo felice diventa decrepito centenario; è dimenticato prima che morto. Un altro disgraziato muore giovane: il suo ricordo sopravvive spesso dei secoli. Chi pensa a Matusalem, chi non ha pianto Abele? Dicevano i Greci: chi muore giovane è caro agli Dei. Certo egli è carissimo agli uomini.

Ma i Cristiani fanno ciò che Dio e Mosè e i Profeti hanno riprovato, e poi si ricusano di sacrificare agli altari, quando l’episodio di Caino e di Abele, rettamente interpretato, dovrebbe persuaderli che Dio aggradisce i sacrifizî di offerte viventi. E perchè i Cristiani non si circoncidono? Paolo ci parla della circoncisione del cuore. Ma il comando di Dio, nella Genesi, è troppo esplicito, perchè sia possibile eluderlo, senza mancare alla legge. E Gesù ha dichiarato di venire non ad alterare la legge, ma a compirla.

Del resto il mondo è andato sempre così, sin da' tempi de' nostri protopasti;¹ o che forse Caino non ridusse al silenzio Abele?... ¹ Voleva dire «protoparentiMa il zu Vito lo toccò nella spalla. Col permesso, una parola, gli disse con la sua voce burbera. Che faceste? domandò Lalla quando si furono allontanati dalla folla. Niente.

Le fiamme della lumiera a gas, che rischiarava la stanza, si abbassarono d'improvviso in mezzo a un oh sommesso e prolungato degli spettatori adulti e a un uh clamoroso e festante dei bimbi. In pari tempo si alzò la tenda, e nel palcoscenico, illuminato dalla luce elettrica, apparve Caino in atto di uccidere Abele.

Ve la ricordate, o lettori, la morte di Abele? «Allora «lo snaturato fratello cavò di tasca una pistola...». Oppure: «Abele abborriva dall'uso delle armi e non «portava nemmeno un temperino per le penne...». Oppure... Ma a qual pro' dirle tutte? Chi più ne ha più ne metta.

Ma qual maraviglia se la voce del sangue non è più ascoltata dagli uomini, mentre non la intende neanche il cielo? Il grido di Abele oggi non arriverebbe più al cospetto del Vendicatore: perchè questo? Forse l'Eterno infastidito si tura le orecchie, o il grido del sangue si fece più fioco?

E Abele Damiani, non aveva mancato di avvertire: «Non dimentichiamo che in tempo di rivoluzione furono specialmente i contadini, i quali assalirono i possidenti nelle persone e ne danneggiarono le possidenze: il 1848 e il 1860 segnano due epoche terribili di manifestazioni popolari; in alcuni comuni dell'isola si ebbero a deplorare fatti di sangue, vendette, incendî di archivi pubblici da parte di una moltitudine oppressa, ubbriaca, nell'intento di vendicare l'onta della miseria patita a causa dell'odiata classe dei proprietarî

Poi, sul più bello, l'apparato si mosse, e il fascio di raggi invece di cadere su Caino ed Abele, li lasciò perfettamente al bujo, e venne ad abbagliare gli spettatori, obbligandoli a ripararsi gli occhi con le mani, o coi fazzoletti, o coi ventagli o coi cappelli. Il successo di questo primo quadro fu mediocre. Il secondo ci trasportava in Egitto ai tempi della grandezza romana.

Dentro i sepolcri della proscrizione si generano i serpenti della discordia; il sangue chiama sangue da Abele in poi; e la Vendetta, tolti in prestanza dal Tempo l'orologio a polvere e la falce, guarda quello, e arrota questa: quando l'ora sar