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S'era formata, spontanea, ignota a noi tutti, nel 1852, in Milano, una Fratellanza segreta di popolani, repubblicana di fede e con animo deliberato di preparare l'insurrezione e compirla. Non s'era rivolta per ajuti e consigli ad abbienti o letterati; non aveva cercato contatto con noi: aveva prima voluto esser forte. Uomini di popolo erano suoi capi: influente fra tutti, un tintore, Assi di nome, assiduo di cure nell'ordinamento e largo in quell'opera d'un po' di fortuna che gli era venuta dal lavoro: lo chiamavano il Ciceruacchio di Milano. La Fratellanza v'era divisa in nuclei contrassegnati dalle lettere dell'alfabeto: abbracciava ogni ramo di lavoro, e con quel senso pratico ch'è facolt

Fu progettata la rivoluzione in Palermo, che fu poi sventata dall'opportuno arrivo della forza. Si verificò invece il movimento preveduto nei Comuni dell'Isola. Lo scopo del sodalizio era di eccitare nel popolo l'odio contro le istituzioni e le classi abbienti. Si fa rilevare l'acquisto d'armi e munizioni fatto dai contadini a Palermo su vasta scala, e molte riparazioni alle vecchie armi.

Per alcuni giorni il Collini fu l'eroe delle conversazioni private, dei capannelli di piazza, delle librerie, delle farmacie, delle botteghe da caffè. Il caso suo del 28 giugno diede argomento di chiacchiere, come i casi del 29 giugno, e quasi altrettanto, ad ogni ragione di scioperati e di curiosi. Ci fu anzi chi volle scorgere una certa colleganza tra l'aggressione delle Battistine e il tentativo repubblicano occorso ventiquattr'ore dopo. Infatti, i malandrini non parlavano genovese; erano dunque lombardi, romagnoli, emigrati, insomma, di quelli che volevano mettere a sacco e in fiamme la tranquillissima Genova; e l'audace aggressione patita dal Collini altro non era che un prodromo, una pregustazione di quello che sarebbe capitato a tutti gli abbienti, a tutti i ben pensanti della citt

Poi, l'Istruzione. I più tra gli artigiani la cercano avidamente e il darla toccherebbe a chi l'ha. Un Governo repubblicano la darebbe gratuita, obbligatoria, nazionale, a tutti i figli della Patria comune. Ma intanto gli uomini delle classi abbienti possono, volendo, darne gran parte. In ogni centro considerevole d'industria dovrebbe impiantarsi una scuola per insegnare agli artigiani, disegno lineare, geometria, elementi d'algebra, meccanica, chimica, applicazioni pratiche della fisica ed altro. Ma ogni localit

Donde derivò, in fondo, l'evoluzione liberale, che alienò a mano a mano dal dispotismo democratico le classi abbienti finora soddisfatte? Da tre fonti. Dalla onesta indignazione della nessuna libert

Per far propaganda delle loro idee i partiti si valsero dei giornali l'Italia del Popolo e il Secolo ed altri ne crearono, quali la Lotta di Classe, Il Popolo Sovrano, la Critica Sociale e tutti uniti intrapresero un'attiva campagna sussidiata da frequenti conferenze, pubblicazioni di opuscoli e foglietti sovversivi, ispiranti negli operai e nei meno abbienti desiderii che non sarebbe possibile soddisfare e che lasciavano in essi sentimenti d'odio verso le classi più favorite dalla fortuna.

C'erano i titolati meno abbienti, anzi poveri addirittura; gente da sostentare in ogni modo migliore, la mercè di Opere pie acconciamente sfruttate, di antichi legati, di pubblici uffizi, e da scrivere intanto nelle file della tenebrosa legione, nella quale avevano a militare per vecchia tradizione e per nuovo debito di gratitudine.

Una ciurma di equilibristi impaziente e fatta audace dall'esito delle elezioni, minacciava di realizzare immediatamente le utopie del partito, invadendo e saccheggiando le case degli abbienti privilegiati. Uno dei più reputati stabilimenti di pigiatura, occupato dai convalescenti più doviziosi e dalle etére più famigerate, era preso di assalto.

E perchè ciò? Perdio, come dice il Franchetti, gli abbienti delle Calabrie e della Basilicata sono oppressori disonesti senza averne coscienza... C'è di meglio ancora; c'è un isola che più volte si è paragonata alla Sicilia: l'Irlanda.

Per noi che li abbiamo risaliti alle origini, non serbano più alcun mistero i motivi che condussero all'elezione del pretendente. La paura dello spettro rosso continuò a essere la passione dominante nel ceto degli abbienti. Dovunque in Europa la marea primaverile era in decrescenza, dovunque sorgeva quello sciagurato desiderio d'intorpidimento, quell'indolenza, che nel nostro paese ebbe la sua espressione caratteristica nella massima: ci vogliono i soldati contro i democratici. Nelle mani del pretendente le aberrazioni del radicalismo europeo fruttavano. Abitudine e ottusit