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(convinta) In quel momento non c'era, non ci poteva essere più nulla di me nella mia persona; in quel momento io vi abbandonavo un corpo senz'anima; e, appena ritrovai me stessa, tutto ciò che era accaduto mi parve non un sogno, oh no!, disgraziatamente, non un sogno, ma una ributtante realt

Vorrei cancellare dalla mia memoria il ricordo dei sei mesi passati a Milano. Arrossisco ripensando quella specie di frenesia di godimenti di ogni sorta a cui mi abbandonavo con ansiosa avidit

Eppure, udendolo parlare così e tossire e ridere e tornare a tossire, mi sembrava che io fossi passato da una allucinazione a un'altra. Non osai di confermargli: Ho sentito anch'io, e qualche cosa di più dei picchi alle pareti! Due giorni dopo, col pretesto dell'arrivo di un mio zio, abbandonavo quella casa.

Probabilmente non immaginava neppure dalla lontana a quali eccessi mi abbandonavo; probabilmente si augurava che la tumultuosa vita milanese servisse a distrarmi, e sopratutto a darmi quel senso pratico delle cose di cui difettavo. Ah, se avesse saputo! Mi ha scritto tua madre, replicò Lostini. Ti vorrebbe con lei nell'imminente anniversario....

Mi parlava dei suoi progetti per il prossimo inverno, si faceva promettere tante cose, e mi assicurava che saremmo stati felici. Io stesso mi abbandonavo a crederlo. Benedetto il sorriso del dolore, benedette le povere lusinghe della sventura! All'improvviso Clelia si sentì venir meno. Tu soffri? le domandai.

Non ricevendola era venuto per vedermi; alla porta gli avevano detto che il mio babbo stava male; che io non abbandonavo più la sua camera. «Aveva compreso che in quel momento non potevo pensare ad altro, e, nella necessit

E mentre il treno mi portava via, mi sembrava di lasciarmi dietro, anzi di sfuggire non solamente un posto di orrore, ma un «me» che abbandonavo alla sua sorte, quasi non mi appartenesse più, e col quale non sapevo come mai avessi potuto convivere tant'anni!

Se non che, ora mi ritornava sacra, diversamente, pel suo dolore, per la sciagura da lei ignorata e che non avrei più a lungo potuto nasconderle; e perciò mi abbandonavo a quest'effusione che mi faceva assaporare i suoi baci, le sue carezze per loro stessi, per quel che avevano di umano, fin di sensuale; per tutto quel che m'era parso di dover trascurare e sdegnare al tempo della mia infatuazione, quando Fausta era desiderata e voluta soltanto come mezzo, come strumento del mio sogno superbo.