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Montaner, cap. 83 e 131, d

131 Al fin chiama quel servo a chi fu imposta l'opra crudel che poi non ebbe effetto, e fa che lo conduce ove nascosta se gli era Argia, come gli avea detto; che forse in qualche macchia il reposta, la notte si ripara ad alcun tetto. Lo guida il servo ove trovar si crede la folta selva, e un gran palagio vede.

Il pagan vuole entrar, ma il piè gli falla, che per la coscia offesa era impotente: e 'l volersi affrettar più del potere, con un ginocchio in terra il fa cadere. 131 Ruggier non perde il tempo, e di grande urto lo percuote nel petto e ne la faccia; e sopra gli martella, e tien curto, che con la mano in terra anco lo caccia.

Questa moneta, che dal leone rampante nel suo rovescio e dal casato del doge del cui nome primamente s'improntò fu appellata [I[leone Morosini]I], è conosciuta d'ordinario col nome di [I[lion per Levante]I] dalle memorie di zecca, le quali ne determinano il peso in k. 131, ed il titolo a peggio 300 la marca, o al titolo 0,739583, avente cioè d'argento fino per ogni pezzo k. 96. 85/96. Le stesse memorie ci conservarono la cifra del valore monetato in [I[leoni]I] e ne' loro spezzati, che monta alla somma di leoni 1,126,744. 1/2. Ed è invero singolare come oggi nelle raccolte si veggano così raramente i pezzi che appartengono a questa serie; la si saprebbe spiegare tal rarit

Al fog. 123 a t. si leggon altri simili diplomi dati il 29 aprile, indirizzati agli Spedalieri di S. Giovanni in Barletta e Capua. Diploma dato di Napoli 5 maggio duodecima Ind. Il vicario chiama alcuni armigeri pisani in suo aiuto, a' suoi soldi. Nel r. archivio di Napoli reg. cit. 1283, A, fog. 131 a t. Ibid. diploma di Napoli 7 maggio duodecima Ind.

131 L'oste con buona mensa e miglior viso studiò di fare a Rodomonte onore; che la presenza gli diè certo aviso ch'era uomo illustre e pien d'alto valore: ma quel che da se stesso era diviso, quella sera avea ben seco il core (che mal suo grado s'era ricondotto alla donna gi

«Il Circondario di Biella è limitato al nord, all'ovest e al sud-ovest dalle linee di separazione delle acque della Sesia e del Leiss e poscia della Dora, ed è chiuso all'est ed al sud da confini meno naturali, che tagliano le vallate dei torrenti che hanno origine dalla costiera settentrionale ed occidentale. Esso ha una superficie di 960,48 chilometri quadrati, e una popolazione di 126,360 abitanti (censimento del 1861). Vi sono quindi 131,56 abitanti per chilometro quadrato, mentre in media nel regno d'Italia non si hanno che 83,54 abitanti per chilometro quadrato. E questo non è poco, ove si consideri che il 57% del suolo biellese è montuoso. Principali torrenti sono al nord la Sessera che volge verso l'est ed al sud il Cervo, cui fanno capo la Viona, l'Elvo, l'Oremo, l'Oropa, la Strona, la Roasenda, tutti gli altri torrenti insomma che non mettono nella Sessera.» E basta. Mille grazie al signor Quintino Sella che pronunciò queste parole nel discorso inaugurale della prima riunione straordinaria della Societ

Saba Malaspina, cont., pag. 359 e 360. Diploma del 15 agosto 1282, recato dal Gallo, Annali di Messina, tom. II, pag. 131. Atto del 10 maggio 1282, cavato dal tabulario della chiesa di Messina, ne' Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. H. 4, fog. 116. Diploma del..... 1282, ibid., fog. 117.

131 che rami e ceppi e tronchi e sassi e zolle non cessò di gittar ne le bell'onde, fin che da sommo ad imo turbolle che non furo mai più chiare monde. E stanco al fin, e al fin di sudor molle, poi che la lena vinta non risponde allo sdegno, al grave odio, all'ardente ira, cade sul prato, e verso il ciel sospira.

130 Per suo valor costei debitamente usurpa a' cavallieri e scudo e lancia; e venuta è pur dianzi d'Oriente per assaggiare i paladin di Francia. Zerbin di questo tal vergogna sente, che non pur tinge di rossor la guancia, ma restò poco di non farsi rosso seco ogni pezzo d'arme ch'avea indosso. 131 Monta a cavallo, e se stesso rampogna che non seppe tener strette le cosce.