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Quando io scriveva le precedenti pagine, non poteva prevedere quale stupendo sviluppo fosse per prendere in breve volger d'anni la storia della mia patria. La folle dichiarazione di guerra di Napoleone III, derivata dal culto barbarico per l'idolo militare che ancora perdura in Francia, ha prodotto conseguenze di primaria importanza storica. L'intelligenza e la forza della nazione tedesca spezzarono la temuta potenza della Francia imperiale come una canna marcita. L'imperatore francese, i suoi generali, i suoi marescialli, il suo grande esercito, una volta terrore del mondo, come per una malìa, son fatti d'un tratto prigionieri di guerra. Il grande Impero francese si dissolse in polvere al tocco elettrico dello spirito nazionale tedesco, ed il papato, l'antico papato imperiale e millenario, si piegò anche esso inaridito ed inerte. Il re-papa latino e lo imperatore latino precipitarono insieme, ed in cospetto di Parigi assediata, nella notte di Natale del 1870, 1070 anni dopo Carlomagno, l'Impero, potenza nazionale tedesca, è ritornato alla dinastia protestante degli Hohenzollern. La fine dell'Impero nel 1806 appare oggi dunque soltanto come il principio di un interregno, il più lungo che la storia tedesca conosca. Ora noi incominciamo la riforma politica della Germania. E' sorprendente e bello poter oggi considerare la tenacia e la durata dell'idea imperiale, che è divenuta ora mirabile espressione del principio moderno della libert

« Aggiungo, che la maggior parte delle accuse del campione della Chiesa sono false ». Datum Lacedoniae triduo ante Kalendas Augusti 1070 GUBERTUS LACEDONIAE gratia Dei, Prior et Baro. Quando l'abate di Cluny ebbe letto ciò si strinse nelle spalle ed a passo lento si approssimò al tavolo del cancelliero, e gli pose avanti la carta.

La mattina 26 giugno 1070 nella badia di Montecasino era affaccendato movimento. Frati che ivano e redivano pei chiostri colonnati recando vasi sacri e ricchi panni di chiesa, scudieri che lustravano usberghi e giacchi di maglia, palafrenieri attenti al governo di numerosi cavalli, damigelli che dalle cucine servivano succulenti asciolvere ai padroni negli assegnati appartamenti, oltre numero molto di vassalli intenti a servigi diversi dell'abadia, e grossa folla di chierici che accompagnavano i vescovi. Tutti trovavano alcuna cosa a dire, alcun comento a fare sulla povert